horla, 01/12/2016 12.20:
la mezzanotte dell'anima. Leggendo la tua poesia, ho sentito calare la sera (con tutte le sue ansie)... ed è mattina.
Ti ringrazio di cuore. Da ieri sto pensando di modificarla leggermente, per renderla, si spera, più incisiva. Ecco la nuova versione:
Tremano le mani cercando appigli
nel vuoto amaro della sera,
all'ultimo assalto del sole.
Non ci sono corpi nè querce
a prestare certezza
al gioco febbrile delle dita,
al roco respiro di un cuore reciso
da una lama invisibile.
Nell'aria cristallina
il lamento di un corvo
risuona come il presagio
di un'eterna mezzanotte.
"Lo so che l'amore è una patologia, vorrei che mi uccidesse ora"
("Ci sono molti modi", Afterhours)