00 17/03/2014 02:44


Lenta pioggia d'agosto,
che penetri nei miei capelli,
che picchietti il viso a te rivolto,
pioggia come ti riconosco,
come altri lidi mi ricordi.
Quando mano sulla mano,
di te incurante, con lei correvo
sulla spiaggia ormai deserta.
Ci fermammo in fin sotto un pino.
Com'era bello quel bagnato viso,
sulle guance le lisciavi i capelli,
grandi e brillanti i suoi occhi,
labbra bagnate di fresco invito,
splendido, luminoso il sorriso.
Com'era sensuale il suo corpo
sotto il trasparente vestitino,
lì dove scivolava la mia mano.
Abbracci bagnati, carezze bagnate,
baci bagnati, lacrime confuse
che assaporavo ma vile tacevo.
Non rinfreschi la passione d'amore,
e non ne spegni affatto gli ardori,
lenta pioggia d'agosto.


...

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