Io vivo, respiro, lavoro, leggo e non mi accorgo di quanto sia fortunata nel condurre una vita protetta.
Se mi chiedete che lavoro svolg vi dirò che faccio l'ammalata; guardata a vista da una madre che, ogni santo giorno, mi porta il pranzo; un padre che mi dona anche l'anima; due figlie che si sobbarcano la spesa di pagare i miei conti e la fatica di venirmi a trovare.
Ora, qui, ho Francesca che sta dormendo nella sua stanza, mi sento così protetta quando c'è lei, la mia bambina che ho voluto, fortemente voluto, con quegli occhi verdi, magnetici e quei capelli ricci, così bella e sensibile.
Ho amiche ottantenni che si preoccupano se non mi vedono in giardino, conosco tutti gli abitanti di questo paesotto che sta per essere divorato dalla città, chiacchiero con chiunque abbia desiderio di sfogarsi, ho la stima dei miei sacerdoti e Sergio che mi lascia solo se glielo dico io, altrimenti non andrebbe mai a casa.
La mia vita protetta.... Signore, le mie sofferenze sono nulla se penso a quanto amore mi circonda, se immagino bimbi lasciati soli o gettati nei cassonetti, o quelli che giocano ad uccidere.
Non mi va stretta, ormai sono passate le crisi di libertà giovanili; vivo a contatto con la natura, tanto che gli uccellini non mi disturbano pure se iniziano il loro canto alle 3.30 del mattino, le campane mi fanno compagnia e ho quasi la nausea per il profumo di tigli che invade ogni angolo della casa.