una vita troppo usata

A.Bonelli
10venerdì 4 settembre 2015 09:07
Una vita troppo usata

Una vita troppo usata
da frugare alla ricerca
di qualcosa che' e' rimasta,
anche se e' un po' consunta.
Una vita senza gloria,
senza un sogno da donare,
messa li' nell'angolino
tra le tante vite usate

E sto li'
e mi vivo
finche' ce n'e',
fino a che va, non lo so.
In attesa di quel giorno
che disperazione
possa indossarmi,
farmi rivivere...

Una vita troppo usata
sei venuta a raccattare,
un profilo ormai spento
che non merita un'occhiata.
Una vita ormai stracciata,
a che serve rattopparla,
non sprecare ago e filo,
lascia che si deteriori...
Johnny.P
00venerdì 4 settembre 2015 19:45
Ad una prima lettura mi era sembrata bruttina lo ammetto. Poi dopo averla analizzata meglio mi sono trovato davanti ad uno stile diverso dal solito, uno stile che veleggia fra il prosaico e il poetare più moderno, un'ibrido da perfezionare. Il componimento malinconico e decadente, dietro un'aura di autosufficienza, sembra una richiesta d'aiuto, disattesa forse. L'immagine della "vita troppo usata" però, a parer mio, è il capolavoro di questa lirica: l'esistenza vissuta al meglio, donandosi ad essa senza difese tanto da renderla logora e ferita. Se dovessi dare un giudizio generale il massimo della poetica sta nel titolo che cela dentro di sé anche più di quanto la poesia stessa dica. Il mio consiglio è quello di cercare di affinare questo stile affascinate dosando bene l'erudizione delle forme e la schiettezza del contenuto. A rileggerti con attenzione. Per ora, Johnny.P approva.
A.Bonelli
00sabato 5 settembre 2015 08:08
Ti ringrazio per l'attenta lettura e le osservazioni che terro' in debito conto, anche se cambiare stile e' un po' difficile, ammesso che ci sia uno stile...
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