Uh...mi stavo perdendo questa spassosa discussione.
Vedo che c'è sempre qualcuno che non resiste, e cede alla tentazione di salire in cattedra.
Vorrei sottolineare che, per quel poco che leggo, nessuno s'è innalzato a soave poeta o infallibile linguista; ci si esprime, si gioca, si racconta, si inventa. Ci si critica, perchè no?, ma perchè farlo in quel modo? Mi par modo adatto al salotto di domenica in. La polemica è sterile e noiosa. Quello che non piace, non si guarda, non si legge; ma, essendo le poesie frutto di emozioni personali, si dovrebbe evitare di accanircisi.
Per quanto riguarda il verso "incriminato", sono assolutamente sbalordito. Non starò qui a discutere sul concetto di "similitudine", ma contestare un tale concetto in ambito di una poesia è addirittura grottesco. E' una contraddddizzzione in termini. Il nostro nessuno sarà stato l'orgoglio della prof. al liceo, ma se ne faccia una ragione: non è autorizzato a conferire o negare patenti di "arte", si limiti ad esprimere il suo personalissimo parere.
"..libertà e perline colorate,
ecco il dono che ti farò
..e la sensualità delle vite disperate,
ecco quello che ti darò..." (P. Conte)
[Modificato da ladri di stelle e di jazz 03/12/2004 22.46]