quattro ore

Scopro di essere legato a te... ancòra.
Legato, incatenato, prigioniero colpevole.
Ho cercato una parola, non basta.
ho preso il silenzio per mano
e ho scoperto che in esso c'è il nostro legame.

Il vento fa dondolare vecchi lampioni.
La loro luce illumina e abbandona i muri.
illumina...
abbandona...
so di essere, so che il tempo sarà per me
e mi lascerà essere.
Porrà un limite a questo stupido oscillare di coincidenze.
illumina...
abbandona...
e la luna si prepara per il giorno.

Le tue parole hanno già trovato un posto
dove fissarsi ed erodere la ragione
e farmi sentire sempre meno maturo,
davanti ai tuoi enigmi.

L'ombra di un abete che si muove,
per le raffiche, che istericamente
vogliono sentirsi vive tra gli aghi.
L'ombra sulla strada
copre pezzi di asfalto.
Mi ricorda le tue paure.

io cammino...
cammino su questa strada grigia
e la mia mente cerca un posto,
si rifugia nel suono della fabbrica.

.....è bellissima e struggente questa pena d'amore, consapevole di non avere un domani.....ma che comunque palpita

davvero bravo Davide, l'ho vissuta con te

un Lucia

Stupenda, ritmica, espressiva è un pieno di sentimento e di emozioni struggenti... mentre continua il viaggio della vita...


Complimenti davvero!


Giancarlo

L'àncora di un ancòra...

splendida...
l'ho letta tutta d'un fiato...
e alla fine mi sono ritrovata con gli occhi lucidi...
...

Le tue parole hanno già trovato un posto
dove fissarsi ed erodere la ragione
e farmi sentire sempre meno maturo,
davanti ai tuoi enigmi.

...
splendide parole...

complimenti davide...

baci
e abbracci