quante volte

Quante volte
ho cercato di piangere,
anche se un uomo
questo non lo fa.
Quante volte
volevo parlarti,
ma mi son detto
a cosa serve ormai.
Quante volte
mi dicevo ch'era finita
e poi piano risalivo la china.
Quante volte
volevo andarmene,
ma il coraggio non l'ho avuto mai.

Io non voglio piu' fingere
per stare bene in questo mondo,
io non voglio sorridere
solo perche' cosi' si fa,
io non voglio piu' credere
che domani cambiera',
se posso cambio oggi,
poi si vedra'

Io dico: poveri gli uomini che non hanno mai pianto e che non sanno farlo, perché privano l'animo di esprimersi completamente sia nella buona sorte che in quella cattiva. Mi è piaciuta la prima strofa e condivido i propositi dell'ultima.

L'ho gradita anche io. La risoluta dichiarazione d'intenti dell'ultima strofa mi ha colpito, smettere di fingere, di sorridere quando si vorrebbe piangere, di sperare in un domani migliore piuttosto che cercare di cambiare il proprio presente sono tutte azioni difficilissime da mettere in pratica, un po' perchè l'inerzia fa la sua parte, un po' perchè a volte fa comodo.