Non sono più la stessa da quel maledetto 11 settembre, quando la mano di uomini senza coscienza ha infranto la credulità di vvivere sereni, o almeno a provarci.
Quei maledetti aerei, quei maledetti avvoltoi, hanno osato guastare la serenità che, faticosamente, avevo raggiunto.
Se penso a quelle vite umane spazzate via come chicchi di riso, se rivedo quei corpi che si gettavano dal vuoto, provate a guardare quanto è alto un grattacielo delle Twin
cosa avranno pensato mentre volavano quegli angeli senza ali?
Quanto sarà stato interminabile quel viaggio senza scampo, presi dal panico, ansiosi di salvarsi in qualsiasi modo.
Erano come noi, persone che si recano al lavoro, senza armi, se non le borsette o le cartelle dei manager, avranno potuto lasciare le loro case con un sorriso o si sono lasciati dietro le spalle musi lunghi pensando di avere il tempo, tutto il tempo, per chiarirsi e abbracciarsi?
In ogni guerra, è lampante che i soldati muoiano, il nemico o l'amico, sono armati, si fronteggiano: la tua vita per la mia.
Sanno il pericolo, lo vedono in viso, conoscono i rischi; seppure una guerra è sempre deprecabile, l'uomo da millenni combatte per una Terra che è una sola.
Ma, santo cielo, sono addestrati, sono armatiiiii; quelli di NYC erano inermi, indifesi e per nulla consci del pericolo.
Allora mi chiedo, che dio maledetto pregano quegli assassini? Tra poco sarà Pasqua, la Luce tornerà a risplendere PER SEMPRE; e se colpissero proprio il nostro Santo Padre e la maestosità di San Pietro?