fiordineve
00sabato 27 marzo 2004 04:43


E ancora non mi sto rassegnando.

Conto le ore che mi separano dalla partenza di Francesca, la mia adoratissima figlia.
Nemmeno lei è felicissima di partire, la sua via è già segnata, là c'è il suo amore, ma è difficile e penoso troncare quel cordone che ci ha viste quasi in simbiosi noi tre: io, Francesca e Claudia.
Claudia è venuta stamane, mi ha fatto visita, è rimasta ben 30 MINUTI DA ME! ed abita a 15 km, chissà la mia Fraci quando la rivedrò.
Ora è smarrita, insicura, poi troverà il suo equilibrio, si farà nuove amicizie e le resterà pochissimo tempo per sua madre.
Proverò la prossima settimana a riuscire ad andare a Brescia, vedremo se ci arriverò, ma lei abita ancora più lontano, a Iseo, e mi sembra sia l'Alaska.
Non le piace quel lago chiuso tra le montagne, è abituata agli ampi orizzonti della nostra terra, ai nostri laghi cheti e chiari, al sole che tramonta alle 22; a Iseo, circondata dalle Alpi ci sarà buio, che importa degli ulivi, del clima, della nebbia che non si vedrà.

Non riesco a non piangere; felice per la sua vita che inizia, tanto dolorante perchè è lontana da me.

Ne abbiamo discusso stasera, persino i suoi datori di lavoro vorrebbero compiere un raid per rapire Giampietro e costringerlo a venire lui qui.
Il caro ometto non si muove; la sua casa, i suoi genitori, la sorella, il fratello, il nipotino, gli amici, i luoghi cari.... lui ha tutto e in più avrà anche la mia bambina saggia e immensamente cara a noi tutti.

Mi chiedo come farò a sopportare tutto ciò.
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