oggi ci accorgiamo di quanto breve sia stato ieri

lazharus
00venerdì 26 giugno 2015 16:27

ogni momento dura solo un momento
e se pensiamo a tutte le gioie e ai dolori
e a quelle mani strette che volevano
alle violazioni degli occhi liberi di dire
-cosa poi - ne avremmo dovuto parlare
o parliamone adesso che non è tardi
e s’avvicina la vendemmia

non dovrebbero mai cadere le parole
quelle dette davvero con tutte le mani forti
per mantenerle dentro quel cuore che ti vuole
per tutti i per sempre che sogniamo
anche se non ci crediamo più e non so
se è tempo d’andare o quello per tornare
e da qui mi chiedo cosa avremmo da dire
se un dio invidioso cancellasse il cammino
cosa avremmo da dire e cosa avremmo da guardare

vorrei chiedere al postino quante lettere
ha portato alle persone sbagliate
e quante volte avrebbe voluto strapparle
o dire a voce: non è il vostro sogno
non sono le vostre parole
sentirsi è una malattia e solo chi ama davvero
non ne morirà mai anche su treni diversi



DRAGONEFIRE
01venerdì 26 giugno 2015 16:58
Ciao
Io non me ne intendo molto
Ma questa non è più prosa che poesia?
Comunque piaciuta! [SM=x142885]
Violadaprile
00domenica 28 giugno 2015 03:53
no dragon, è più poesia che prosa
anzi, è solo poesia
prova a mettere in fila tutti i versi senza pause e perderai significati e musicalità e sound
anche la prosa ha le sue regole, ed ha anche i suoi ritmi
e se prendi poesie come
si sta come d'autunno
sugli alberi
le foglie

certo che puoi mettere le parole tutte in fila, certo che non c'è un ritmo poetico codificato, certo che ....
ma non c'è neppure un ritmo prosastico codificato e secondo me è ora di smetterla di dire che ogni poesia che non va a capo secondo il TUO senso ritmico non è poesia ma prosa

come se la prosa non avesse le proprie regole e come se non dovesse, a sua volta, avere una sua musicalità interna
che è poi quello che dà bellezza e armonia ad ogni scritto, come lo si voglia scrivere
e come lo si vuole scrivere dipende solo dal poeta


dire che non è poesia è come dire che la musica dodecafonica non è musica, solo perché non segue le regole canoniche delle codificazioni precedenti
solo perché ad alcuni non piace, o magari a molti, non importa, ma non piace solo perché l'orecchio non è abituato, come non piaceva Giotto perché dipingeva figure in movimento, mentre sino ad allora le figure erano statiche, simmetriche e geometriche e circondate d'oro

chi dubiterebbe oggi del valore di Giotto?
beh allo stesso modo ti invito a valutare le cose che leggi in un'ottica più ampia
dare etichette (di prosa o di poesia) non è compito tuo e magari neanche compito nostro
leggiamo, accogliamo il messaggio e la musica, quale che sia, che ci arriva e traiamone gioia
che è tutto quello che possiamo fare
[SM=x142887]
DRAGONEFIRE
00domenica 28 giugno 2015 10:43
Re:
Violadaprile, 28/06/2015 03:53:

no dragon, è più poesia che prosa
anzi, è solo poesia
prova a mettere in fila tutti i versi senza pause e perderai significati e musicalità e sound
anche la prosa ha le sue regole, ed ha anche i suoi ritmi
e se prendi poesie come
si sta come d'autunno
sugli alberi
le foglie

certo che puoi mettere le parole tutte in fila, certo che non c'è un ritmo poetico codificato, certo che ....
ma non c'è neppure un ritmo prosastico codificato e secondo me è ora di smetterla di dire che ogni poesia che non va a capo secondo il TUO senso ritmico non è poesia ma prosa

come se la prosa non avesse le proprie regole e come se non dovesse, a sua volta, avere una sua musicalità interna
che è poi quello che dà bellezza e armonia ad ogni scritto, come lo si voglia scrivere
e come lo si vuole scrivere dipende solo dal poeta


dire che non è poesia è come dire che la musica dodecafonica non è musica, solo perché non segue le regole canoniche delle codificazioni precedenti
solo perché ad alcuni non piace, o magari a molti, non importa, ma non piace solo perché l'orecchio non è abituato, come non piaceva Giotto perché dipingeva figure in movimento, mentre sino ad allora le figure erano statiche, simmetriche e geometriche e circondate d'oro

chi dubiterebbe oggi del valore di Giotto?
beh allo stesso modo ti invito a valutare le cose che leggi in un'ottica più ampia
dare etichette (di prosa o di poesia) non è compito tuo e magari neanche compito nostro
leggiamo, accogliamo il messaggio e la musica, quale che sia, che ci arriva e traiamone gioia
che è tutto quello che possiamo fare
[SM=x142887]


Ciao... Scusa... Ma come ho detto prima non sono molto addentro.
Quello che so
È che la poesia deve avere delle regole di scrittura che gli compete e musicalità.
Se no è definita prosa.
Tu fai l'esempio di Giotto.
Ma non tutti sono dei geni mettendo un taglio in un quadro e definirlo un capolavoro.
Se vai a vedere la definizione di poesia parlano di regole definite e una certa musicalità e qui a parere mio non c'è.
Se poi mi dite che mi sbaglio, imparerò dai miei errori. A me sembra molto discorsivo e la poesia so che non deve esserla.
Allora definiscimi cos'è la prosa perfavore? [SM=x142885]

Violadaprile
10domenica 28 giugno 2015 20:00
No non tutti sono geni, non tutti si chiamano Fontana, non tutti fanno un taglio in una tela, lo chiamano Concetto spaziale (e fin qui la genialità c'è e non stiamo a discuterne). Però non tutti ne fanno 500 esemplari e li vendono per cifre astronomiche agli americani.
La riproducibilità di un'opera naturalmente ne diminuisce il valore, anche perché in realtà le copie originali di Fontana sono tutte autentiche, non sono stampe in vendita agli ingressi dei musei, e questo significa qualcosa.

Però, vedi, c'è un fatto. A me non interessano le definizioni. Se ascolto Bela Bartok mi beo della sua musica, checché ne dicano i critici, gli esegeti e i compilatori di definizioni. Ne traggo godimento. Punto. E tanto è sufficiente.
Ma allo stesso modo di come traggo godimento ascoltando Bach e Grancini. E magari cantandolo.

In arte il piacere è tutto. Le definizioni sono per chi l'arte per lo più non la sa fare e non la sa "vedere, sentire, ascoltare". Fanno i professori delle medie e si compiacciono di classificare. Il loro piacere è quello. Con le dovute eccezioni, naturalmente, ma dimmi, con quali orecchie e con quale parte della tua mente e del tuo cuore leggi e ascolti?
Oppure prima ti fai una zuppa di concetti e di regole e poi stai con l'orecchio teso a capire se quello che vedi/senti si attaglia alle regole che hai letto?

Se è così, mi dispiace tanto per te, ti perdi il meglio. Anzi ti perdi tutto. Ti perdi la vera essenza dell'arte.

Prova a leggere "L'ultimo stormo" di D'Annunzio e poi ti sfido a dire se è poesia o prosa. Per certo è arte, quindi ti invito a leggere con mente aperta e goderti i suoni, le allitterazioni, le figure retoriche, i giochi di prestigio con le parole.

Non chiedere a me definizioni, io sono asincrona e contraria alle definizioni. Ma so per certo cosa è bello e cosa mi piace e cosa dovrebbe piacere.




E, ps, per esempio è bruttissimo, nonché contrario al regolamento, citare interi post che occupano spazio materiale, visivo e mentale.
Qualche frase bastava.
:)
DRAGONEFIRE
01domenica 28 giugno 2015 21:58
Va bene... Si vede che non la pensiamo uguale
È inutile continuare.
Non chiamiamole ne poesie ne prose
Non chiamiamole proprio [SM=x142885]
Violadaprile
00domenica 28 giugno 2015 22:49
No scusa, ma tu ti dichiari come uno che se ne intende poco, che non è molto addentro...
perfetto, allora consentimi di non accettare il tuo punto di vista, non molto addentro.
che non posso considerare una semplice divergenza di vedute, come se le nostre opinioni fossero alla pari
e con questo sì, possiamo concludere questo (inutile) dibattito
[SM=x142816]

Rosy.S
00lunedì 29 giugno 2015 00:39
DRAGONEFIRE, 26/06/2015 16:58:

Ciao
Io non me ne intendo molto
Ma questa non è più prosa che poesia?
Comunque piaciuta! [SM=x142885]



E' una prosa poetica, caro Massimiliano. (E non una poesia prosastica). E non è prosa, perché la prosa ti spiega tutto, ti porta per le lunghe, e qui invece c'è molta sintesi. E nella sintesi ci sono poche parole che evocano un mondo. E per questo emozionano. La prosa piace o non piace, interessa o non interessa, la poesia coinvolge, evoca, suggestiona, emoziona. Ti inchioda a un verso e tu lo fai tuo.

Pensa a questo verso: ogni momento dura solo un momento: ah, quanti ne avremmo voluti fermare, trattenerli fra le dita, negli occhi, nella mente... e invece è già cambiato il contesto, la scena, lo stato d'animo, dentro e fuori di noi. Anche la gioia, che proviamo, non resta mai uguale a se stessa.


e se pensiamo a tutte le gioie e ai dolori
e a quelle mani strette che volevano
alle violazioni degli occhi liberi di dire


Qui c'è un verso generico, il primo; seguono due versi che fanno riferimento a un momento e a una situazione precisa che solo l'Autore conosce; a quanto pare però in quel momento sono mancate le parole, c'è un non detto che è rimasto come in un limbo (- cosa poi - ne avremmo dovuto parlare), (forse perché non era il momento dell'intesa condivisa?), ma adesso è il tempo giusto: adesso, dopo potrebbe essere tardi, adesso è l'ora della raccolta dell'uva matura:

o parliamone adesso che non è tardi
e s’avvicina la vendemmia


E se ogni momento dura solo un momento, bisogna cogliere l'attimo nel momento giusto, in quel preciso momento, ché dopo potrebbe essere troppo tardi (come prima forse non erano maturate le condizioni adatte):

non dovrebbero mai cadere le parole
quelle dette davvero con tutte le mani forti
per mantenerle dentro quel cuore che ti vuole
per tutti i per sempre che sogniamo


Cribbio, se non è poesia questa, cos'è la poesia?
Quattro versi lasciano hanno una tale forza da lasciare ammutoliti!
Non dovrebbero mai cadere le parole...
Sono d'accordo, bisogna dirle le parole, dirle o/e scriverle, inciderle affinché il vento non le porti via a svanire nel nulla;
e non importa se...

anche se non ci crediamo più e non so
se è tempo d’andare o quello per tornare
e da qui mi chiedo cosa avremmo da dire
se un dio invidioso cancellasse il cammino
cosa avremmo da dire e cosa avremmo da guardare


...non importa se l'incertezza, l'insicurezza prova a distoglierci, le parole gettano le fondamenta, lasciarsi distogliere dal profferirle equivale a farci tendere lo sgambetto da un "dio invidioso"


vorrei chiedere al postino quante lettere
ha portato alle persone sbagliate
e quante volte avrebbe voluto strapparle
o dire a voce: non è il vostro sogno
non sono le vostre parole
sentirsi è una malattia e solo chi ama davvero
non ne morirà mai anche su treni diversi


L'ultima strofa è bellissima, ma dovrò leggerla a mentge fresca per trovare i collegamenti con quanto precede, che al momento mi sfuggono, e l'ora e la stanchezza non mi autano, tuttavia avverto una "drammatica poeticità" che me la fa apprezzare particolarmente.

Ciao.



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