FilippoManfredini
00martedì 24 maggio 2016 17:25
Stanze bianche, sterili, tecniche.
Lucide.
Non riflettono i raggi del sole,
ma solo gli sguardi delle
omologate macchine
all'interno di esse.
Queste lavorano e lavorano e lavorano
e lavorano.
Lavorano, e si dimenticano quante
dita hanno sulle mani.
Lavorano per ovviare ai vizi.
Lavorano per non ricordarsi di essere nati;
per scordarsi del semplice
fatto, che loro stanno
vivendo.


Commentate.
Orchidea
00venerdì 27 maggio 2016 13:58
e' un reparto ospedaliero ? [SM=g27833]
debona
00lunedì 30 maggio 2016 23:39
Non e' facile da commentare. E' una poesia che da' adito a diverse interpretazioni. Il significato che sono riuscita a dare e' sicuramente errato. A me ha fatto pensare alla routine della vita, al lavoro in fabbrica, all'uomo che diventa schiavo della macchina e della tecnologia.

Per quanto riguarda la forma, dovresti migliorarla secondo me e darle un ritmo. [SM=x142903]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:25.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com