E quella sera
mi ritrovai a sognare.
E ogni battito di ciglia
era un flash sul tempo andato
e consumato.
Barattato con gli anni bui
che avevan solo un pregio:
erano quelli futuri.
No, disse la maga,
non ti dondolare sui ricordi,
vizi sereni della mente,
pigre abitudini.
Non faro' piu' niente
che non ho fatto,
non provero' piu' amore
che non sia piu' forte
di cio' che ho regalato.
E non provero' dolor piu intenso,
di quel che mi procuro'
il mio pianto sconsolato.
Allora forse cullero'
la pia intenzione
di ritirarmi su quel monte
come il saggio barbone.
E dei tuoi occhi chiari
e del tuo amore,
profuso intensamente
ai nostri verdi anni,
faro' come un film che scorre
nella teca della mente.
Poi a piene mani
mi inebriero di odori
e cospargero' il mio capo
di canzoni.
Che siano stonate non importa,
ciò che conta sara'
la musica celeste
profusa dal mio cuore,
Occam
danzandosottolaluna
00martedì 13 luglio 2004 09:16
tra le poesie d'amore più belle, lontana da luoghi comuni e immagini scontate, in cui ogni parola acquista la cadenza sonora della melodia nostalgica.
( mannaggia a te!!!)