la finestra

TUTTO CIO’
CHE OGGI VEDO
DALLA MIA FINESTRA
E' UNA MAREA DI TESTE IN MOVIMENTO
UN BISBIGLIAR DI VOCI
SENZA SENSO.

UNA SIGNORA DAL GREMBIALE BIANCO
DALLA SUA CASA
ESCE UN POCO COL TESTA,
GUARDA IL TEMPO
POI TORNA ALLA CUCINA
AD IMPASTARE LA SUA MENSA.

E' UN GIORNO SERENO, IN APPARENZA,
NON C'E' LAMPO IN CIELO,
NE' PIOGGIA A TERRA,
POI PERO' AL CALAR DEL SOLE
UN ROSSO GIOCONDO SI DISPERDE
AL CENTRO DELLE STRADE.

IL SUOLO VIBRA SOTTO I COLPI INCESSANTI DELLE AUTOMOBILI
CHE IN UN ROMBO SFRENANTE CORRONO SU SAN PIETRINI
E DAL DI DENTRO SCORGONO OMBRE DI PERSONE MUTE
DEVASTATE DAL LORO SILENZIO.

STA' DIVENTANDO VECCHIO,
IL MIO OCCHIO CHE DALLA FINESTRA,
NON GUSTO PIU' A LUNGHEZZA DELLA VISTA,
ASCOLTO LE GARE DEI SECONDI
E LO SCALPITIO DELL'OROLOGIO
DINNANZI IL MIO NASO.
FISSO INERME DA ANNI,
NELL’ OTTOCENTESCO CAMPANILE.

QUI AFFACCIATO
CHIEDO AL TEMPO UNA TREGUA
OFFRI ALLA MIA VISTA DI AMMIRAR
L'INFINITA BELLEZZA DELL'UNIVERSO
NON FAR CONTO DELLA CARTA D’IDENTITÀ CHE MI INVECCHIA
LANCIA PER ME UNA FRECCIA DI LUCE NEL MONDO CHE MUORE
ACCOSTAMI CON LO SGUARDO ALL'IMMENSO FIRMAMENTO
ACCOMPAGNA UNA STELLA DI GIOIA ALLA MIA DIMORA
CONCEDIMI OGNI GIORNO DI FAR PARTE DEL TUO MATTINO.

POCHI SECONDI ANCORA E NE HO ABBASTANZA
RIENTRO A FAR PARTE CLANDESTINAMENTE DELLA REALTA'
NON SAPENDO QUANDO POTRO' RIAPRIR LA FINESTRA, SUL MONDO
PORTO VIA IL MIO ECCESSO DA QUEL ESTASI
E CON CORAGGIO TORNO A DESIDERAR DI ESSERMI PERSO
IN QUESTO MIO RAGIONAMENTO ,TERRENO,
COSI CHE CHIUDO LA FINESTRA E LA MIA ANIMA
DAVANTI A SE STESSA
RESPIRA UNA FINITA INFINITA'
DI SPAZIO ETERNO.