scusa rosy, non mi piace neanche "trascorsi" che pure è grammaticalmente corretto (trascorso come participio sostantivato non lo è)
trascorsi sa troppo di legalese, di rapporto di polizia o di articolo di giornale
i trascorsi del tal tizio non lo mettono in cima a una lista di preferenze
i trascorsi criminali rendono l'altro tizio sospettabile di delitti analoghi
i trascorsi burrascosi della tal signora non la rendono socialmente accettabile
e così via
il senso dei "trascorsi", plurale, è sempre negativo
non mi viene in mente una sola frase dove abbia un significato positivo, ma neppure neutrale
io quindi lo eliminerei
invertirei piuttosto i termini, con qualche lieve modificazione, adottando il magari più banale "passato" non in sospetto di spregio:
Il
passato e' tutto
in questa fila d'anni
dal
percorso irripetibile
e dall'innocenza perduta,
dove l'accaduto xx angoscia,
perche'
immutabile
sono d'accordo sul "fa" che abbiamo imparato in seconda elementare a evitare (
niente bira che mi fa aria), usando i verbi appropriati, ma non volevo calcare la mano
piuttosto mi sembrano troppo lunghi i periodi, che affaticano la lettura, quindi suddividerei di più, magari anche con l'artificio del doppio spazio, che serve sempre per tirare il fiato:
Il
passato è tutto
in questa fila d'anni
dal
percorso irripetibile,
dall'innocenza perduta,
dove l'accaduto angoscia,
perché
immutabile
ora restano i giorni,
stiracchiati come gatti prigri
da centellinare ora per ora
ed i colori intorno
hanno altri toni,
più scontati e senza smalto.
Così oggi è il (quotidiano?)
tra la noia del vivere
e il tedio del già visto
PS
già la punteggiatura in poesia lascia molti dubbi e infatti per lo più si tralascia
ma non si può passare all'eccesso opposto, mettendo le virgole davanti alle congiunzioni copulative, che neanche nella più prosa delle prose è ammesso ...
perciò le ho tolte