il silenzio che muove

Dall’arcaico coraggio erompe
Indecifrabile e dal lungo, mai ondeggiante sguardo
con saldo soffio addomestica e umilia
parole che sanno di nulla
inventato per nascondere il nulla.
Silenzio che inviolabile combatte
tra marciapiedi e stormi di rumori avvoltoi
silenzio che in mano soffice s’offre in dono
perché possiamo ritrovare davvero noi
in quanto dimora confuso e frastagliato in noi,
silenzio che sorride
su intarsi fanciulli di cortile
silenzio che ruggisce amorevole
togliendo voce a ogni vigliacco fucile.
Silenzio,
ansia benedetta del persistente crearsi
scienza mai scritta né spiegata del ritrovarsi
silenzio
poderoso concerto di scogli
che amoreggiano con un mare incostante
d’onirica armonia rivestendolo e amandolo.
Silenzio
colonna sonora di chi ha perduto o si è perduto
scia che proiettare sa complice
verso l’approdo d’un amore ancora sconosciuto.
Silenzio che su carrozze di tempi sale
ora fumanti di barbarie ora brulicanti di speranze
silenzio
che accecare sa il vuoto di mille stanze
silenzio che fruscia tra le pose rilucenti della sera
per meritare di chiamarsi preghiera.