VIAGGIO SENZA PACE

poetasenzanome
00venerdì 20 febbraio 2004 07:01

VIAGGIO SENZA PACE

E' ormai partito
questo odioso treno,
che mi sta crudelmente
portando via da te
e in me va suscitando
poco alla volta
un senso insopprimibile
di profonda malinconia,
frattanto che un'ambascia
terribile ed immensa
sempre di più mi rende
questo assurdo viaggio
un autentico calvario
atroce e insopportabile.

Allora, pur di dimenticare
lo strazio che mi proviene
dal torturatore tragitto,
comincio subito a darmi
a quei miei tanti ricordi
che non possono fare altro
che condurmi a te di corsa.

Ecco che già estasiato
immagino la mia mano,
mentre tutta fremente
accarezza il tuo viso
e piano ti va sfiorando
i morbidi capelli;
ma anche io la seguo
nell'atto che prende la tua
e te la stringe fortemente
con calore e tenerezza.

Comunque questo mio viaggio
noioso e interminabile
lo stesso non può
che risultarmi triste,
visto che esso da te
sempre più mi allontana,
privandomi senza scrupoli
della tua cara compagnia.

E poi come potrei io
trovarlo piacevole,
se durante la partenza
ti ho lasciata tutta sola,
con due grosse lacrime
che ti luccicavano negli occhi
e con una fitta dolorosa
che ti pungeva nel cuore?

Esso mi sta, infatti,
risultando tremendo,
perché mi accompagnano
lungo l'intero percorso
l'amarezza e lo sconforto,
come se davvero fossero
i miei inseparabili compagni.

Ma tieni bene in mente
che l'essermi da te separato
mi sta senz'altro costando
una sofferenza indicibile,
visto che ora mi ritrovo
a rimuginare sul fatto
che son dovuto partire,
lasciandoti mio malgrado
abbandonata a te stessa
e in preda ad un supplizio
che non si può descrivere.

Ricordo ancora adesso
come alla stazione,
mentre ci separavamo
afflitti e sconsolati,
mi hanno i tuoi occhi
palesemente parlato;
mostrandosi essi figli
della pura sincerità
nel vedermi allontanare,
piangenti mi hanno rivelato
quanto tu fossi addolorata!

Né io mi ritrovo
in uno stato diverso,
siccome mi frusta una pena
molto simile alla tua,
che sa solo tormentarmi
e farmi sentire interiormente
un vero condannato a morte,
immergendo il mio animo
afflitto ed accasciato
in una grande disperazione
mai conosciuta in precedenza.

Mi è parso quasi di vedere
il radioso e luminoso sole
spegnersi ad un tratto
tutt'intorno a me;
mentre un'atmosfera
gelida ed oppressiva
mi ha cacciato senza pietà
in un colossale scoramento,
che dentro di me ancora avverto
assurdo e deprimente.

Ora fremo e non mi dò pace,
al pensiero che ci vorrà
ancora parecchio tempo,
prima che io possa scorgere
nuovamente sul tuo volto
quel sorriso che rappresenta
il sostegno della mia gioia;
ma anche perché constato
che già da tempo hanno smesso
di addolcirmi e di lenirmi
i tuoi abbracci e le tue carezze.

Ma soprattutto rimpiangerò
con una stizza furiosa
il fatto che dovrò,
per un periodo di tempo
che stimo lungo e straziante,
fare a meno di assaporare
l'impeto infuocato
dei tuoi ardenti baci
e tutte quelle delizie
che possono solo provenirmi
dal tuo amore passionale!

poetasenzanome




[Modificato da poetasenzanome 20/02/2004 7.08]

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