Una canzone marittima
Donami un sogno d'acqua e di corallo,
un presagio di isole verdi e uccelli canterini,
che il mio dolore si disperda nella brezza
e il mio sangue sia inchiostro fra le onde.
Non ho che un giorno pieno di fuoco e sale,
un'ansia di marinaio che attende la sua nave.
Donami un riposo di ancore e conchiglie,
una melodia di sirena solitaria.
Tu sei lontana e la mia angoscia è vicina.
Sassi e foglie raccolgono il mio delirio.
Vieni a me vestita di nebbia, dolce come la pioggia. In un brivido di sete scioglierò
i miei incubi, gabbiani neri figli della mia febbre, perché le tue mani ne facciano sogni.