Un pomeriggio

Somniatis
00giovedì 25 giugno 2015 21:40
Nelle case libere
dai fantasmi dell’oblio
il silenzio
ammutolisce le urla,
gli specchi riflettono
l’essere del passato,
le corse libere
e le voglie
castrate dai singoli eventi
ripercuotono lo spazio
mai solcato,
l’attimo in cui tutto fu negato
ora chiede attenzione.
I passi
segnano il tempo:
ronzio precoce
incapace di vita.
Orchidea
00sabato 27 giugno 2015 17:26
paese fantasma ? [SM=g27818]
Somniatis
00sabato 27 giugno 2015 20:18
Plausibile :D
Rosy.S
00giovedì 2 luglio 2015 11:27
Le immagini e l'atmosfera sono originali, ma i concetti sono troppo generici affinché il lettore possa afferrarli con immediata partecipazione emotiva.

Vediamo nel dettaglio:

Nelle case libere
dai fantasmi dell’oblio
il silenzio
ammutolisce le urla,
gli specchi riflettono
l’essere del passato,


il lettore si domanda: a quali case si riferisce l'Autore?
Ok, a quelle libere dai fantasmi dell'oblio
Ma cosa intende l'Autore con fantasmi dell'oblio?
Oblio di che cosa?
E ancora: cosa/come sarebbe l'essere del passato?

Insomma gli ingredienti sono vaghi, precisi per te che sai di cosa parli ma non per il lettore che è all'oscuro di tutto.
Va bene che la poesia non deve spiegare e descrivere troppo, ma qualche indizio, a favore dell'immediatezza che si trasforma in empatia, bisogna darlo.
Il lettore deve completare il quadro con la propria emotività, ma non immaginarlo di sana pianta.


le voglie
castrate dai singoli eventi
ripercuotono lo spazio
mai solcato,
l’attimo in cui tutto fu negato


anche qui voglie è generico, e così gli eventi, e ciò che fu negato, ma perlomeno si intuisce una certa frustrazione per non aver potuto agire in piena libertà.
Il lettore però ce lo devi tirare di muso negli eventi, e in ciò che fu negato, non basta nominarli.



Somniatis
00giovedì 2 luglio 2015 13:01
Meglio di così non posso (cioè potrei, ma diventerebbe troppo banale per i miei gusti)
Nelle case libere
dai fantasmi dell’oblio
il silenzio
ammutolisce le urla,
gli specchi riflettono
l’io del passato,
le corse libere
e le voglie
castrate dai singoli eventi
ripercuotono lo spazio
mai solcato,
l’attimo in cui tutto fu negato
ora chiede attenzione.
I passi
segnano il tempo:
ronzio precoce
incapace di vita.


Per oblio solitamente si intende una dimenticanza (o almeno questo intendo solitamente)
Rosy.S
00giovedì 2 luglio 2015 20:48
@ Per oblio solitamente si intende una dimenticanza (o almeno questo intendo solitamente)

Certo, ma non era il significato della parola "oblio" ciò che chiedevo: se a oblio sostituisco "dimenticanza" nel mio commento, le mie osservazioni critiche restano le stesse:


..........il lettore si domanda: a quali case si riferisce l'Autore?
Ok, a quelle libere dai fantasmi della dimenticanza
Ma cosa intende l'Autore con fantasmi della dimenticanza?
Dimenticanza di che cosa?
E ancora: cosa/come sarebbe l'essere del passato?

Insomma gli ingredienti sono vaghi,
Il lettore però ce lo devi tirare di muso negli eventi, e in ciò che fu negato, non basta nominarli.



per esempio:

il silenzio
ammutolisce le urla,

ma che cosa ha causato le urla? Di chi sono le urla? Del soggetto parlante della poesia? O di altri? Che cosa era successo?


Non si sa.


Somniatis
00giovedì 2 luglio 2015 21:19
Penso che tu da una parte abbia ragione, il fatto è che sono molto legato all'ermetismo e da esso mi ispiro molto, preferisco lasciare un velo di mistero su quello che scrivo e lasciare in uno stato d'incompreso (se così possiamo dire) il lettore. [SM=x142885]
Rosy.S
00giovedì 2 luglio 2015 22:11
nel mio primo commento puoi rilevare che non sarebbe più poesia se tutto fosse spiegato; ma anche puoi rilevare che il buio totale è come il bianco accecante: non ti permette di muoverti se non a tentoni, quindi vengano pure le eclissi, tanto sappiamo che l'astro è là e poco dopo apparirà nel suo fulgore; se invece ci troviamo in un tunnel, o in una stanza buia, cerchiamo qualche spiraglio.

Ecco, io sono per qualche spiraglio :)


P.S.

Secondo me (e sottolineo secondo me) prima di essere attratti dall'ermetismo, dovremmo puntare alla conquista della semplicità

semplicità che non è affatto da confondere con la banalità (questa sì da fuggire)

Hai letto le poesie di Vivian Lamarque? (Per esempio) [SM=g27823]

Somniatis
00giovedì 2 luglio 2015 23:54
Non la conosco, rimedierò al più presto.

Rileggendo attentamente, mi sono accorto di alcuni miei errori che possono portare (come tu mi hai detto) a non comprendere appieno la poesia.

Nelle case libere
dai fantasmi dell’oblio
il silenzio ammutolisce le urla,
gli specchi riflettono
l’essere del passato,
le corse libere
e le voglie castrate dai singoli eventi
ripercuotono lo spazio
mai solcato,
l’attimo in cui tutto fu negato
ora chiede attenzione.
I passi
segnano il tempo:
ronzio precoce
incapace di vita.


Ciò è dovuto al mio odio verso i versi lunghi. Non so se questo possa rendere maggiormente comprensibile lo scritto, ma mi rendo conto che con una certa lettura (che sto comprendo solo in questi giorni) non tutto è comprensibile al meglio. Con questo spero di rispondere alle tue domande (anche se lo trovo difficile visto che forse mi sbaglio io con quest'ultima modifica).
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