Un pomeriggio a Gravina in Puglia

Rosy.S
10mercoledì 27 maggio 2015 09:15
Un pomeriggio a Gravina in Puglia


Benedetta pioggia che ci sporca le scarpe di fango e terra buona,
questa pioggia che fa chiudere le ali alle colombe
nell'attesa di una scia d'arcobaleno,
benedetta pioggia che da qualche parte ha sciolto il gelo
trasformandone la morsa in leggerezza di vapore,
benedetta sia tra tutte questa pioggia
senza pretese, senza fretta di un'estate a disseccare,
questa pioggia che affretta i nostri passi in vista di un rifugio
(e, a ripensarci adesso): benedetto cielo,
benedette gocce che la bocca si ostinava a maledire
senza una ragione, senza pensare quanta vita scorre
tra le mani senza ombrello e i rigagnoli
con la polvere rimossa dal selciato,
fra il cielo che si libera di un colore cupo
e questa lucentezza nuova sui vetri e per le strade,
tra i grani di clessidra
dove scorre la lentezza di un passato ancora ricco di segreti
e l'odore di un pomeriggio che qualcosa viene a dire,
o forse viene a benedire l'amicizia,
per chi la vive, per chi ci crede ancora



R.

davidalcova2
00mercoledì 27 maggio 2015 11:59
Non sono bravo a commentare...

Ma ho trovato piacevole la lettura e l'apprezzamento culturale.

Brava
Rosy.S
00venerdì 29 maggio 2015 14:54
Grazie David per il commento e per la tua presenza in un mio post e in altri ma non occorre saper commentare, basta dire quel che uno pensa, cosa suscita anche una sola riga, va bene ogni tipo di condivisione e ogni parere.

Ciao ciao, buon pomeriggio [SM=x142887]
Orchidea
00venerdì 29 maggio 2015 20:45
gita piovosa [SM=x142907]
Rosy.S
00lunedì 1 giugno 2015 07:29
Re:
io.donna, 29/05/2015 20:45:

gita piovosa [SM=x142907]



Ci tornerei, anche senza ombrello. Pioggia a parte, e a parte questa poesiola quasi estemporanea, non ci sono parole per descrivere quello che si prova mentre ci si "immerge" in ciò che resta a testimonianza di vite vissute in modo così diverso dal nostro contesto odierno...



cripaf
00lunedì 1 giugno 2015 08:55

Benedetta pioggia scrive Rosy.
Bè ce n’era a quanto pare e in abbondanza. Sembra un posto destinato a mescolarsi sempre con la pioggia. Ricordo bene quel giorno di dicembre di un anno fa che non mi permise nemmeno di vedere il canyon. Sembra che Gravina sia un posto speciale nella cartina di puglia.
Ehi, mi ripeto, qui non piove quasi mai e quando succede bisogna raccoglierla come il bene più prezioso. Mi accorgo di non essere solo io a pensarlo ma qualcosa come un’eco antico risuona nelle cisterne di tufo e nelle conchiglie. E’ la voce del mio popolo, quello da cui sono nato anche se qualche chilometro più in là tra doline e grotte e pietra abbondante come i papaveri a primavera.
L’acqua ci sorprende per strada e c’infastidisce col suo insistere ma a ricordarla col senno del giorno dopo bisogna solo benedirla quando scende così.

Nessuno degli anziani vuole scendere a vedere il passato. Scavare nel tufo per strappare un vano o un pozzo è stato per secoli la storia di questo paese. Ciò che si vede di sopra, i palazzi sono esattamente il pieno che prima era nelle cisterne con le pareti coperte di salnitro e impermeabilizzate a coccio e cenere.
Un lavoro di formica ha dunque guidato nel tempo il popolo contadino che doveva far tutt' uno con gli animali domestici, l’asino la pecora ma anche il topo, attratto dal ben di dio stipato nel grande buio.
Mi pare di vederla questa popolazione di uomini, operosi e sagaci, che conosceva l'arte di preparare il vino sotto terra senza lasciarsi intossicare dai veleni della fermentazione, pronti ad affrontare con il senno contadino, i greci e poi i romani e gli svevi quindi gli altri che si sono succeduti e che sono rimasti imbrigliati dalla bellezza di questo paradiso che un piccolo Colorado scava in profondità.

A cercarli i fiumi della Puglia non ce n’è uno da queste parti. Qui si interrano e quasi non ne vogliono sapere di chi sta sopra, stizzosi come gli uomini preferiscono scavare dentro al tufo o alla roccia carsica per starsene lontani. Buchi, grotte, doline, canyon, puli, lame e roccia infinita sono i luoghi più frequentati rispetto al cielo aperto.
In alto invece stanno i cardi con gli occhi viola ed i falchi migratori. Di lassù ciò che vedono è la bellezza in persona, un quadro perfetto di cipressi piantati da Federico giù in fondo al ponte romano, la cattedrale, la piazza dove scorgo un monumento a Di Vittorio. Anche lui come me, figlio di questa terra di emigranti, pecore e contadini.

Ah, mi sono dilungato troppo, affacciandomi sul pozzo dei miei antenati, senza volerlo sono finito fuori tema. Ma qual era il tema se non una passeggiata per le vie di questa cittadina pugliese. Si, la pioggia c’era e all’apparenza infastidiva ma a rifletterci sopra benediceva l’ amicizia tra due persone che si sono ritrovati e dunque..... benedetta sia per sempre!
grazie anche a te per la condivisione.
ciao franco
A.Bonelli
00lunedì 1 giugno 2015 13:07
Mi astengo dal commentare, perche' non mi ritengo all'altezza e anche perche' la poesia preferisco solo leggerla e sentirla vibrare nell'anima, ritenendo che tante parole per giudicarla aggiungono poco all'emozione che puo' donare, ma, amando la Puglia, ho apprezzato molto il tour fotografico che mi ha permesso di conoscere una localita' che non ho mai toccato nei miei intinerari apulici, cosa che mi riprometto di fare appena possibile. Grazie
Rosy.S
00giovedì 4 giugno 2015 13:29
cripaf, 01/06/2015 08:55:


Benedetta pioggia scrive Rosy.
Bè ce n’era a quanto pare e in abbondanza. Sembra un posto destinato a mescolarsi sempre con la pioggia. Ricordo bene quel giorno di dicembre di un anno fa che non mi permise nemmeno di vedere il canyon. Sembra che Gravina sia un posto speciale nella cartina di puglia.
Ehi, mi ripeto, qui non piove quasi mai e quando succede bisogna raccoglierla come il bene più prezioso. Mi accorgo di non essere solo io a pensarlo ma qualcosa come un’eco antico risuona nelle cisterne di tufo e nelle conchiglie. E’ la voce del mio popolo, quello da cui sono nato anche se qualche chilometro più in là tra doline e grotte e pietra abbondante come i papaveri a primavera.
L’acqua ci sorprende per strada e c’infastidisce col suo insistere ma a ricordarla col senno del giorno dopo bisogna solo benedirla quando scende così.

Nessuno degli anziani vuole scendere a vedere il passato. Scavare nel tufo per strappare un vano o un pozzo è stato per secoli la storia di questo paese. Ciò che si vede di sopra, i palazzi sono esattamente il pieno che prima era nelle cisterne con le pareti coperte di salnitro e impermeabilizzate a coccio e cenere.
Un lavoro di formica ha dunque guidato nel tempo il popolo contadino che doveva far tutt' uno con gli animali domestici, l’asino la pecora ma anche il topo, attratto dal ben di dio stipato nel grande buio.
Mi pare di vederla questa popolazione di uomini, operosi e sagaci, che conosceva l'arte di preparare il vino sotto terra senza lasciarsi intossicare dai veleni della fermentazione, pronti ad affrontare con il senno contadino, i greci e poi i romani e gli svevi quindi gli altri che si sono succeduti e che sono rimasti imbrigliati dalla bellezza di questo paradiso che un piccolo Colorado scava in profondità.

A cercarli i fiumi della Puglia non ce n’è uno da queste parti. Qui si interrano e quasi non ne vogliono sapere di chi sta sopra, stizzosi come gli uomini preferiscono scavare dentro al tufo o alla roccia carsica per starsene lontani. Buchi, grotte, doline, canyon, puli, lame e roccia infinita sono i luoghi più frequentati rispetto al cielo aperto.
In alto invece stanno i cardi con gli occhi viola ed i falchi migratori. Di lassù ciò che vedono è la bellezza in persona, un quadro perfetto di cipressi piantati da Federico giù in fondo al ponte romano, la cattedrale, la piazza dove scorgo un monumento a Di Vittorio. Anche lui come me, figlio di questa terra di emigranti, pecore e contadini.

Ah, mi sono dilungato troppo, affacciandomi sul pozzo dei miei antenati, senza volerlo sono finito fuori tema. Ma qual era il tema se non una passeggiata per le vie di questa cittadina pugliese. Si, la pioggia c’era e all’apparenza infastidiva ma a rifletterci sopra benediceva l’ amicizia tra due persone che si sono ritrovati e dunque..... benedetta sia per sempre!
grazie anche a te per la condivisione.
ciao franco



Più in tema di così invece! [SM=g27822]
Bello invece questo diaristico reportage, un valore aggiunto di cui ti ringrazio.
In quanto alle righe che ho evidenziato: sembra una contraddizione ma il giorno dopo le considerazioni sono quelle emozionali e lì ostacoli non ce ne sono; certo in quel momento un ombrello avrebbe fatto comodo ma non ci avrebbe risparmiato il cif-ciaf dei passi nei rigagnoli mentre le scarpe s'impregnavano d'acqua; con le stesse mi sarei fiondata a prendere l'autobus: era questione di mezzore, minuti... Ma quante altre volte ho amato camminare sotto la pioggia?! Il paesaggio cambia aspetto e il cielo sembra più vicino e tangibile, c'è perfino una maggiore intimità con noi stessi. In quel caso condivisione di quest'occasione di ritrovarci insieme ad apprezzare le stesse cose. Il pensiero a chi ci aveva preceduto, una sorta di religiosità e di rispetto per le loro imprese titaniche, mentre ora qualcuno trova molto comodo sbarazzarsi di una bottiglia di birra ovunque sia, troppa fatica portarla nel contenitore dei rifiuti...

Ciao e grazie.


Rosy.S
00giovedì 4 giugno 2015 14:53
A.Bonelli, 01/06/2015 13:07:

Mi astengo dal commentare, perche' non mi ritengo all'altezza e anche perche' la poesia preferisco solo leggerla e sentirla vibrare nell'anima, ritenendo che tante parole per giudicarla aggiungono poco all'emozione che puo' donare, ma, amando la Puglia, ho apprezzato molto il tour fotografico che mi ha permesso di conoscere una localita' che non ho mai toccato nei miei intinerari apulici, cosa che mi riprometto di fare appena possibile. Grazie




Ma sì che sei all'altezza, anche perché io sono una tappetta, si fa presto a essere più alti di me [SM=x142902]

Comprendo l'emozionalità che si intensifica alla sola lettura delle poesie, ma questo il Lettore lo riceve come un dono dall'Autore, a sua volta l'Autore trae giovamento da quella che è almeno un'imprenssione, da un segno di condivisione e perché no: anche di perplessità o dissenso, il tutto per sapere dove stiamo andando, cioè se riusciamo a comunicare davvero molto, poco o qualcosa, sembra strano ma se non parlassimo dovremmo attivare altri sensi (lo sguardo, l'espressione, i gesti) per comunicare e per trasmettere emozioni; noi da uno schermo non vediamo i gesti e l'espressione, non sentiamo la voce, l'intonazione: abbiamo a disposizione solo le parole.
Costa fatica entrare nei versi per commentarli, ma almeno io ne traggo anche piacere.

Come mi fa piacere trovarti sotto questa mia e averti "contagiato" con la voglia di conoscere un luogo.
Scusandomi per aver inserito tutte queste immagini qui invece che in una sezione più consona, ti ringrazio per averle apprezzate.

Ciao [SM=g27823]




Daili
00giovedì 4 giugno 2015 15:25
che bello sapere che vi siete incontrati...hai visto che bell'uomo tranquillo ?
chi lo direbbe che è proprio lui l'autore delle sue poesie? eppure è così!
mistero
Franco sto scherzando spero che non ti spiaccia una battuta per attenuare l'emozione di questo vostro incontro percepibile da ogni verso che tu Ros hai scritto
pensi che prima o poi ci incontreremo anche io e te...? lo spero
mi manca di visitarla questa Puglia...appuntato sul calendario sine die
[SM=x142944]
Rosy.S
00martedì 9 giugno 2015 08:01
Daili:

che bello sapere che vi siete incontrati...hai visto che bell'uomo tranquillo ?
chi lo direbbe che è proprio lui l'autore delle sue poesie? eppure è così!
mistero



Ciao Lidia,
non mi ha sorpreso il bell'uomo tranquillo - che avevo già conosciuto a Roma due anni fa (e dove saresti dovuta venire anche tu: un'occasione perduta, peccato) - e non mi sorprendono neppure le sue poesie, mi sorprendo di come io/noi ostinatamente ci rompiamo la testa per cercare di decodificare certi suoi rebus [SM=g27835], ma ti assicuro che a furia di dirgli "non ho capito" sta scrivendo parecchie poesie più semplici! [SM=g27817]
Comunque è vero che è un uomo tranquillo, così quando io m'infervoro le volte in cui sostengo un'opinione diversa, lui mi risponde sempre con calma, e alla fine io penso: che pazienza che ha! [SM=g27822]


Daili:


Franco sto scherzando spero che non ti spiaccia una battuta per attenuare l'emozione di questo vostro incontro percepibile da ogni verso che tu Ros hai scritto
pensi che prima o poi ci incontreremo anche io e te...? lo spero
mi manca di visitarla questa Puglia...appuntato sul calendario sine die
[SM=x142944]



ebbene, dico anche a te come ho detto a Franco: partecipate anche voi a qualche concorso sperando che ci vada bene, così uniamo l'utile al dilettevole.
Non fosse stata per questa occasione, mi sarei persa la Puglia e la nostra passeggiata benedetta dalla pioggia! [SM=g27823]

Grazie carissima Lidia della tua partecipe condivisione.
Ci sentiamo (almeno) una di queste sere.
Un abbraccio.





Violadaprile
00lunedì 15 giugno 2015 01:48
ma che bella questa poesia, che mi ero riservata di commentare in un momento tranquillo, e ora scopro accompagnata da una prosa altrettanto bella
una composizione a due mani che rischia di prendere la forma della corale

bella e naturalistica la tua poesia "piovosa", bello il commento di Cripaf, che finisce per dare un tratto completamente diverso, un quasi ballando

e l'insieme, compresa la poesia di cripaf pubblicata separatamente, dà un quadro che pare una pittura ottocento, ultimo romanticismo pur con i giusti tocchi di nouvelle vague, qualche pennellata qua e là di realismo, piccoli colpi di pennello che anticipano l'apertura verso un verismo in cui non piove più ma spuntano ossa e asfalti.

Uno scambio molto bello. E molto bello anche il commento fotografico che hai aggiunto, con questi splendidi paesaggi surreali da antica grecia, da tempo fuori dal tempo
[SM=x142887]

e, per dirla con Daili, che bello sapere che vi siete incontrati, portandovi anche tutti i nostri cuori. questo ci strappa tutti dall'empireo e ci rende anche noi concreti e terrestri e pronti a camminare fra cipressi e strade terrose o asfalti improbabili o forre a strapiombo
tutti invidiosi di questo incontro e di queste sensazioni, che, sia pure nelle loro differenze, fanno risaltare al contrario il sentire comune e il piacere comune
[SM=g27823]
Rosy.S
00mercoledì 17 giugno 2015 01:03
Grazie a te cara Viola per tanta partecipazione!

@ e, per dirla con Daili, che bello sapere che vi siete incontrati, portandovi anche tutti i nostri cuori. questo ci strappa tutti dall'empireo e ci rende anche noi concreti e terrestri e pronti a camminare fra cipressi e strade terrose o asfalti improbabili o forre a strapiombo
tutti invidiosi di questo incontro e di queste sensazioni, che, sia pure nelle loro differenze, fanno risaltare al contrario il sentire comune e il piacere comune
[SM=g27823]



Io sono convinta che il mondo sia piccolo, e potremmo sempre stabilire un punto a metà strada per un ritrovo, chissà? Oltre a scrivere versi, per qualcuno astratti, siamo persone concrete, facciamocelo un pensierino [SM=x142836] [SM=g1606546] [SM=x142947]

[SM=x142887]

AntonioColandrea
00giovedì 3 dicembre 2015 10:16
Miracolo!
Sono riuscito a tornare, grazie anche alla composizione automatica della pw, che ho debitamente scordato. Sono sempre riuscito a ricordarmi pw e pin ma ormai sono troppi, una caterva e gli anni avanzano. Sapevo che eri vicina e mi pento e mi dolgo di non aver partecipato alla manifestazione per ritrovarvi entrambi. Ti aspetto qui ora dove invito anche Franco. Una bellissima poesia che con le sue anafore ha il ritmo di una preghiera e nello stesso tempo ripete la discesa delle gocce. Fantastico anche il commento di Franco, dovrebbe dedicarsi alla diaristica di viaggi [SM=x142816]
Anemonephobia
00giovedì 3 dicembre 2015 11:25
Mi è giunta quasi come un canto d'amore alla pioggia e per estensione alla natura. Conosco il piacere di lasciarsi bagnare da quelle gocce che spesso tendiamo a disprezzare per via del fatto che possono intralciare la nostra quotidianità o talvolta incupirci. Scorgo anche un pizzico di ottimismo nella chiusura, con quel passato "ricco di segreti" e quel pomeriggio che "qualcosa viene a dire". Anch'io mi annovero nella schiera dei poco bravi a commentare, ma mi ha fatto piacere leggerti e scrivere queste due parole.

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