Re:
AntonioColandrea, 22/05/2015 18:19:
-Ulivi-
Assomiglia la cura degli ulivi
all’arte ungarettiana del levare
Si procede con forbici e segaccio
a tagliar via i getti appariscenti
quelli che vanno dritti dritti al cielo
gonfi di linfa e poveri di frutto
Si lasciano i più torti ed inclinati
già predisposti ai carichi futuri
Il risultato è un calice vivente
da cui traboccheranno olive ed olio
per scrivere sul pane un verso d’oro.
mi piace molto questa tua Antò. Un grande omaggio alla sobrietà dell' ulivo così martoriato ultimamente e all'arte di coltivarlo paragonata a quella di Ungaretti che di sobrietà se ne intendeva. Qui da noi in Puglia , gli storcimenti millenari che sembrano le sofferenze del pianeta, danno quasi una visibilità tragica a ciò che li sta invadendo e che causa vittime e incertezze del futuro. Non bastava quello che la crisi ha provocato agli uomini!
la tua poesia di questo non parla e per certi versi talvolta val bene limitarsi a ciò che è sempre stato il nostro caro albero, segno di pace e fonte inesauribile di versi d'oro da scrivere sul pane.
che bello il tuo ultimo endecasillabo, mi riconsegna quella fragranza tante volte assaporata nella mia fanciullezza, quando bastava questo per pranzare all'ombra di un ulivo o seduto su un tronco.
bellissima davvero
ciao franco