Ulisse al palazzo

NicolaPagano
10venerdì 10 luglio 2015 21:11


Agita il tendaggio
il vento al cielo bruno,
le case: velieri arenati
su lidi ormai asfaltati.

Qui è capitan Nessuno
orfano dell'equipaggio;
non v'è alcun Poseidone
per la mia invocazione.



NOTA: Due quartine con rima ABCC-BADD: tipo di componimento da me denominato "Falsonetto monco", in rima schizofrenica, nella fattispecie.
Violadaprile
00venerdì 10 luglio 2015 22:08
Decisamente bella, come sempre
criptica quanto basta e ermetica quanto basta
disperata la chiusa:

non v'è alcun Poseidone
per la mia invocazione.


[SM=x142887]
cripaf
10lunedì 13 luglio 2015 09:48
Re:



Qui è capitan Nessuno
orfano dell'equipaggio;
non v'è alcun Poseidone
per la mia invocazione.


Una piccola perla direi densa di pensiero e splendida poesia. C’è chi, come il sottoscritto, vede giganti danteschi nei palazzi chi invece velieri arenati, a comune ci ritroviamo in capitan Nessuno, estraneo nella sua terra, isola di umanità e senza seguito. Manca persino Poseidone e dunque non Gli si può rimproverare nulla. Dio è morto, infatti e nessuno potrà ascoltare l’invocazione di Ulisse anche se questa fosse una sfida al Padre del Ciclope che lo ha maledetto.
Ci leggo una splendida metafora della perdita di senso dell’uomo moderno, ispirata dal racconto più antico, fissato nelle nostre menti per sempre. Resta la supremazia dell’intelligenza in una civiltà pietrificata e di velieri arenati, aggrappata al grido paradossale di un piccolo Nessuno che ha fissato il suo paletto nell'occhio dell'animalità senza poterla mai sconfiggere del tutto, ad un grande Nessuno questa volta, che di quell'animalità si credeva il padre, come a sottolineare una solitudine incolmabile una volta raggiunta la consapevolezza del proprio essere al mondo in maniera unica e irripetibile.
piaciutissima come sempre
ciao franco


NicolaPagano
00lunedì 13 luglio 2015 18:48
Grazie Viola, generosa come spesso accade (con me almeno LOL [SM=g27828] ).


Franco... cosa dirti per esprimerti la mia "solita" gratitudine e ammirazione? Beh, ad esempio, che spessissimo leggere un tuo commento mi conduce a quell'attimo precedente la commozione fisica, la lacrima dal solco inesorabile; se fossi più "accondiscendente" probabilmente piangerei, si, ma mi trattengo pur restando segnato dalla tua sempre perfetta e profonda disamina, quell'analisi chirurgica che entra come un bisturi nell'anima della poesia e del poeta.
Come scrisse Baudelaire, dinnanzi a te mon coeur mis à nu e non credo valga solo per me, qui.
Grazie, illustre critico.
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