UN UOMO VENUTO DA LONTANO - Minghi

fiordineve
00martedì 2 marzo 2004 19:24
UN UOMO VENUTO DA LONTANO


Un uomo venuto da molto lontano,
negli occhi il ricordo dei campi di grano,
il vento di Auschwitz portava nel cuore
e intanto scriveva poesie d'amore,
amore che nasce dentro il cuore dell'uomo
per ogni altro uomo.

Un uomo venuto da molto lontano
stringeva il dolore e un libro nella mano
qualcuno ha sparato
ed io quel giorno ho pianto,
ma tutto il mondo gli è rimasto accanto:
quel giorno il mondo ha ritrovato il cuore,
la verità non muore.

Un uomo che parte, vestito di bianco,
per mille paesi e non sembra mai stanco,
ma dentro i suoi occhi un dolore profondo;
vedere il cammino diverso del mondo,
la guerra e la gente che cambia il suo cuore,
la verità che muore:

(corale) Và, dolce grande uomo, và
Và, parla della libertà.
Và, dove guerra, fame e povertà

hanno ucciso anche la dignità.
Và e ricorda a questo cuore mio

(coro) và e ricorda a questo cuore mio
Che Caino sono pure io…..

Dall'Est è arrivato il primo squillo di tromba,
il mondo si ferma… c'è qualcosa che cambia,

(corale) un popolo grida:
Noi vogliamo Dio,
la libertà è solo un dono suo:

Tu apri le braccia e incoraggi i figli
ad essere fratelli.

(corale) Và, dolce grande uomo và.
Và, parla della libertà.

Và, dove l'uomo ha per sorella
solo lebbra e mosche sulle labbra.
Và, e ricorda a questo cuore mio

(coro) và e ricorda a questo cuore mio

Che Caino sono pure io…




Testo della canzone "Un uomo venuto da lontano", di Marrocchi-Minghi-Marrocchi, dedicata a Giovanni Paolo II.

Il brano è stato eseguito da Amedeo Minghi a Cracovia, Buenos Aires, Strasburgo, Bucarest, Gerusalemme, Madrid, Villa Madama, nel corso delle manifestazioni promosse dal MAE nel XXV anniversario del Pontificato di Giovanni Paolo II.






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