Tutte le donne che ho immaginato...

frank.19
00mercoledì 24 giugno 2015 16:25
Oggi vi immagino tutte davanti i miei occhi
e vi ricordo da belle come quando vi vidi;
mentre mi nutre la luce che incrocia gli sguardi,
io vi confesso che siete le donne della mia vita.

C'è quella che ho baciato, quell'altra che ho schivato,
c'è quella a cui l ho detto e chi l' avrà intuito;
lei bella da paura o bella da sventura,
a chi l' ho confessato ma non mi avrà capito.

Adesso siete qui, da sole, nude al buio,
in questo sogno caldo che mi ricorda tanto
il sonno che ho dormito sulla terra nel mio tempo,
siete di fronte a me ognuna col suo dono.

C'è quella dolce e fragile, quell'altra vispa e vigile,
di bassa statua e quasi tutte more
adesso potrei scegliere, mi basterà indicare;

il dito punta contro quell'orizzonte vuoto
la mano vi fa un cenno come di un saluto,
il cuore vi ringrazia per il sangue che ha bevuto
e l' occhio mira dritto paziente e risoluto,
fin quando incrocerà lo sguardo d'infinito.
frank.19
00mercoledì 24 giugno 2015 20:04
"in questo sonno caldo che mi ricorda tanto"

questo era "sogno" anzichè "sonno".
A.Bonelli
00giovedì 25 giugno 2015 12:10
Simpatica ballata: mi ci riconosco in questi versi: tutte le donne che ho incontrato e altre che ho immaginato mi ritornano in mente tutte insieme, a volte piaciuta [SM=g27811]
Raggio di Sole21.
00giovedì 25 giugno 2015 14:26

"in questo sonno caldo che mi ricorda tanto


Vuoi che corregga? Io intanto lo faccio poi mi dici se va bene.
Comunque la poesia è bellissima. E' vero, si arriva a un certo punto della vita che si è maledettamente nostalgici ed i ricordi occupano una parte importante della nostra interiorità. Si rimembra il passato, ciò che è stato, che si è realizzato, che non ha avuto luogo per la nostra incapacità di palesare i nostri sentimenti, di parlare del sentimento più grande: l'amore.
Piaciuta.

[SM=x142887]

Laura.
Rosy.S
00giovedì 25 giugno 2015 15:27
Mi piace tantissimo, perché sembra un elogio alla Donna come ideale personificato che incarna le caratteristiche particolari di tante diverse donne, al tempo stesso è un inno all'amore che sa essere tale proprio perché ogni donna, pur non avendo tutte le caratteristiche apprezzate, viene accettata e ammirata così com'è, o com'era: poi quando la bellezza sfiorisce, resta sempre il ricordo fisso nella mente, ed è bello andare indietro nel tempo dei ricordi.

Una domanda: "di bassa statua" doveva mica essere "di bassa statura"?
Da correggere "l ho" senza apostrofo e "l' avrà" come pure "l' occhio" (dopo l'apostrofo non va alcuno spazio).

I primi due versi te li aggiusto io:

Oggi vi immagino tutte davanti agli occhi
e vi ricordo belle come quando vi vidi;


- se togli "miei" si capisce benissimo che parli dei tuoi occhi perché c'è "io" (soggetto sottinteso) che compie l'azione di vedere, immaginare; nel caso tu voglia lasciarlo, è corretto dire davanti ai miei occhi, anche se ci sono frasi in cui abitualmente mettiamo direttamente il sostantivo (per esempio: davanti casa)
invece quel "vi ricordo da belle" è accettabile (come vi ricordo da piccole, cioè quando eravate piccole / quando eravate belle), però nell'economia della frase è meglio togliere "da": il significato è lo stesso e il verso scorre meglio alla lettura.

Queste sono le strofe che preferisco:

Adesso siete qui, da sole, nude al buio,
in questo sogno caldo che mi ricorda tanto
il sonno che ho dormito sulla terra nel mio tempo,
siete di fronte a me ognuna col suo dono.


(bellissima!)

ma anche il resto mi piace, al di sopra di tutto l'ultimo verso:

C'è quella dolce e fragile, quell'altra vispa e vigile,
di bassa statu(r)a e quasi tutte more
adesso potrei scegliere, mi basterà indicare;

il dito punta contro quell'orizzonte vuoto
la mano vi fa un cenno come di un saluto,
il cuore vi ringrazia per il sangue che ha bevuto

e l' occhio mira dritto paziente e risoluto,
fin quando incrocer(ò) lo sguardo d'infinito.


forse eliminerei il penultimo verso (elimineresti così anche una delle tante desinenze in "uto") riferendo il verbo "incrocerà" al soggetto-io, quindi:
fin quando incrocerò lo sguardo d'infinto.


Sembra una poesia-omaggio per la festa della donna, ma l'apprezzo molto di più al di fuori della data dell'8 marzo inflazionata da troppe poesie ad hoc!

Ciao
frank.19
00giovedì 25 giugno 2015 16:46
Vi ringrazio!

Correggete pure, però sicuramente la correzione vera e propria deve partire da me stesso, anche su altre cose che ho scritto; dovrei tornarci su, dopo aver "studiato" un po' di regole, dopo aver letto tanto... Ci vorrebbe più impegno da parte mia.

Gli errori di ortografia naturalmente se li notate come ha fatto Rosy, non potete passarci sopra; adesso ci si mettono anche quelli di battitura (certo che "statua" è statura [SM=x142843] ) e siamo apposto... [SM=x142844]

Sul fatto di togliere il penultimo verso, sicuramente sarebbe un bene per evitare l' effetto filastrocca, però non so se ci sta, se c'è una logica o sembra un discorso senza senso; voi che dite?

IN effetti anche i piccoli accorgimenti che propone Rosy, di togliere "miei" su occhi, o "da" su belle, sono opportuni ed alleggeriscono la lettura; io purtroppo cado sempre negli stessi errori, allungando le frasi ed aggiungendo. A mio avviso anche per il modo in cui le leggo, per il ritmo che gli do nella mia testa, probabilmente farle leggere ad alta voce a qualcun'altro mi farebbe bene.
Rosy.S
00giovedì 25 giugno 2015 19:43

Sul fatto di togliere il penultimo verso, sicuramente sarebbe un bene per evitare l'effetto filastrocca, però non so se ci sta, se c'è una logica o sembra un discorso senza senso; voi che dite?



il dito punta contro quell'orizzonte vuoto
la mano vi fa un cenno come di un saluto,

secondo me, il primo di questi due versi già esprime il concetto ripetuto in "e l'occhio mira dritto"; interessante come si sposa bene poi l'orizzonte vuoto con il cenno di saluto, vale a dire che di tutte non resta nessuna, perché ognuna t'ha dato qualcosa ma ora il punto che richiama il tuo sguardo è l'occhio dell'infinito.

Detto questo, valuta tu quanto ti siano necessari "paziente e risoluto" riferito allo sguardo.




purtroppo cado sempre negli stessi errori, allungando le frasi ed aggiungendo. A mio avviso anche per il modo in cui le leggo, per il ritmo che gli do nella mia testa, probabilmente farle leggere ad alta voce a qualcun'altro mi farebbe bene.


Ma io trovo che tu sia molto abile a destreggiarti col verso lungo, proabilmente se imparassi il ritmo imparando la metrica te la caveresti ancora meglio, però vai abbastanza bene; guarda che non è da tutti scrivere in verso lungo, perché è molto facile che si perda la musicalità o che il lettore si distragga: nel tuo caso mi sembra ciò non succeda.

Per quanto riguarda il ritmo che gli dai nella tua testa, posso dirti che questo può risultare più facile rispetto alla lettura a voce, quindi ben venga qualcuno che la legga, ma sarebbe meglio la leggessi tu a qualcun altro ad alta voce.
Leggila a qualcuno presente o meglio ancora se è distante, a un amico per telefono, in modo che non veda l'espressione ma ascolti solo l'intonazione della voce: solo così ti renderai conto se una parola non va, se qualcosa è di troppo o se qualcosa manca.
Consiglio spassionato: provaci e mi saprai dire. [SM=x142903]



frank.19
00giovedì 25 giugno 2015 23:45
Re:
Raggio di Sole21., 25/06/2015 14:26:


"in questo sonno caldo che mi ricorda tanto


Vuoi che corregga? Io intanto lo faccio poi mi dici se va bene.
Comunque la poesia è bellissima. E' vero, si arriva a un certo punto della vita che si è maledettamente nostalgici ed i ricordi occupano una parte importante della nostra interiorità. Si rimembra il passato, ciò che è stato, che si è realizzato, che non ha avuto luogo per la nostra incapacità di palesare i nostri sentimenti, di parlare del sentimento più grande: l'amore.
Piaciuta.

[SM=x142887]

Laura.



Scusa, non avevo capito. Ok, è giusto "sogno"; grazie anche per il commento! [SM=x142815]
Anemonephobia
00sabato 27 giugno 2015 01:45
Mi è piaciuta questa riflessione serena (almeno è così che l'ho interpretata) sugli amori di una vita. L'importante è, come tu stesso scrivi, tenere lo sguardo puntato sull'orizzonte.

frank.19
00mercoledì 1 luglio 2015 22:09
Versione corretta:

Oggi vi immagino tutte davanti gli occhi
e vi ricordo belle come quando vi vidi;
mentre mi nutre la luce che incrocia gli sguardi,
io vi confesso che siete le donne della mia vita.

C'è quella che ho baciato, quell'altra che ho schivato,
c'è quella a cui l ho detto e chi l' avrà intuito;
lei bella da paura o bella da sventura,
a chi l' ho confessato ma non mi avrà capito.

Adesso siete qui, da sole, nude al buio,
in questo sogno caldo che mi ricorda tanto
il sonno che ho dormito sulla terra nel mio tempo,
siete di fronte a me ognuna col suo dono.

C'è quella dolce e fragile, quell'altra vispa e vigile,
di bassa statura e quasi tutte more
adesso potrei scegliere,
mi basterà indicare;

il dito punta contro quell'orizzonte vuoto
la mano vi fa un cenno come di un saluto,
il cuore vi ringrazia per il sangue che ha bevuto
fin quando incrocerò lo sguardo d'infinito.
Gaspy.
00domenica 5 luglio 2015 00:44
Ti è mai venuto in mente che le donne hanno pure un'anima?
frank.19
00domenica 5 luglio 2015 04:32
Spiegati meglio per favore, anzi che buttarla li tipo "grande saggio".
La tua insinuazione mi accusa di peccare di superficialità... Me ne frego, dentro queste righe ci sono donne che ho incontrato (alcune che nemmeno ho conosciuto, solo visto), dai miei 7 anni fino ai 27; chiedilo a loro se la prima cosa che ho guardato, siano stati i loro occhi o i loro culi. [SM=x142815]
Gaspy.
00domenica 5 luglio 2015 09:10
Nella tua poesia-peraltro bella - c'è molto ricordo delle fattezze fisiche, nulla o quasi sui sentimenti, le ansie, i dolori, ecc delle donne. In quanto a fregartene nessuno ti obbliga al contrario, ma un po' di modestia non guasta.
frank.19
00giovedì 9 luglio 2015 04:34
A mio avviso la modestia non c'entra, anzi è ammissione di debolezza, non ho detto di essere un grande amatore; ho confessato (se non adesso in modo esplicito, se non in altre cose che ho scritto, lo faccio adesso) di aver pianto per donne che a mala pena conoscevano il mio nome...

Questo è solo uno "spaccato", il sogno è una cosa visiva e parlo della loro visione, senza approfondire il resto. Ma comunque non va nemmeno nel dettaglio dell'aspetto fisico. Se conti gli aggettivi, credo che siano più quelli legati alla loro personalità che alla loro esteriorità; alla lode della loro bellezze. Perchè è vero che "bassa", "mora" sono aggettivi descrittivi, ma non necessariamente sono "lodi", hanno soltanto la funzione identificativa. Comunque è poco dettagliata in ogni senso.
La questione "bellezza interiore, bellezza esteriore" è molto complessa, a mio avviso; le due cose si "contaminano" e noi non vediamo tutto perchè sappiamo che noi stessi non mostriamo tutto.
A me sinceramente è bastato scrivere il concetto di essermi "illuminato con i loro sguardi" e dietro questo c'è molto... Magari in futuro scriverò qualcosa che dettagli maggiormente dal punto di vista emotivo-sentimentale, ma forse l' ho già fatto e non ricordo...

Ti ringrazio per il "bella", io credo di essere un tipo molto introspettivo, ed il "credo" lo metto solamente perchè dopo "un'accusa" di presunzione ci sta...
Quindi mi dai stimolo per andare ad analizzare un'altro aspetto di me stesso, sul quale probabilmente potrei anche andare a scrivere qualcosa, magari viene fuori che hai ragione tu... [SM=x142848]
Rosy.S
00giovedì 9 luglio 2015 08:14
frank.19, 01/07/2015 22:09:

Versione corretta:

Oggi vi immagino tutte davanti gli occhi
e vi ricordo belle come quando vi vidi;
mentre mi nutre la luce che incrocia gli sguardi,
io vi confesso che siete le donne della mia vita.

C'è quella che ho baciato, quell'altra che ho schivato,
c'è quella a cui l ho detto e chi l' avrà intuito;
lei bella da paura o bella da sventura,
a chi l' ho confessato ma non mi avrà capito.




qui non hai corretto.





Rosy.S
00giovedì 9 luglio 2015 09:55

Ti è mai venuto in mente che le donne hanno pure un'anima?


Nella tua poesia-peraltro bella - c'è molto ricordo delle fattezze fisiche, nulla o quasi sui sentimenti, le ansie, i dolori, ecc delle donne.


Ieri sera stavo per replicare al fine di confutare quanto affermava Gaspy su questa poesia, ma ero troppo stanca, spossata dal caldo afoso. Provo adesso a far capire perché non condivido la sua lettura e il conseguente suo giudizio.

Innanzitutto, un elogio da parte mia per la disponibilità di questo ragazzo a mettere in discussione i suoi scritti, e questo è già un punto a suo favore.

Per quanto riguarda la poesia, se io avessi notato la tipica superficialità di chi considera la donna un oggetto di bellezza esteriore e nient'altro, sarei stata la prima a insorgere, stanne certo.

Poi voglio anche fare una riflessione: il fatto in sé di ammirare o essere attratti dalla bellezza o comunque dalle caratteristiche fisiche, non implica automaticamente di trascurare l'interiorità della donna: ci sono uomini che hanno scelto una donna non bella esteticamente ma che gli è piaciuta inizialmente per le sue qualità interiori, eppure in secondo tempo le ha mancato di rispetto e considerazione, io conosco uno che ha riempito di complimenti la ragazza che ha sposato, per la sua intelligenza, per la sua sensibilità ecc. ecc., peccato che lei dopo poco tempo ha scoperto che la tradiva!
E poi ci sono altri uomini che si sono interessati a una donna per le sue fattezze fisiche, perché è stata la prima cosa che è risaltata agli occhi, ma in seguito hanno avuto modo di accorgersi che che non solo era bella fuori, ma soprattutto dentro; allora ciò che conta non è tanto da che cosa siamo attratti, ma il tipo di educazione e di valori che ci sono stati inculcati e l'esempio che ci è stato dato dalle persone che ci hanno cresciuto ed educato.


Oggi vi immagino tutte davanti (a)gli occhi

è una visione, un'immaginazione, che non esprime alcun giudizio, l'autore probabilmente ha conosciuto o ammirato non un'unica donna, ma in ognuna ha ammirato qualcosa di diverso. L'Autore non parla di una sfilata di miss-Italia dove l'esteriorità è l'interesse prioritario; se avesse parlato di culi e tette sarei stata la prima a dire che le donne non sono carne da macello; invece cosa dice?

e vi ricordo belle come quando vi vidi;

qui non specifica il tipo di bellezza, ma a me sembra una bellezza idealizzata che non perde il senso di luminosità nel tempo. E non importa se la bellezza fosse del corpo, degli occhi o dell'espressione, io credo che anche se ci concentriamo su una caratteristica fisica in fondo in fondo essa ci rimanda alla simpatia, a un modo di essere della persona. Alcune persone che hanno perso la donna amata (o l'uomo amato) dopo cercano in un'altra delle somiglianze che ricordino la prima, salvo poi restare delusi se il carattere è del tutto diverso. Anche nella poesia del Petrarca troviamo l'elogio alla bellezza fisica più che alle doti morali, e pur conservando l'immagine stilnovista di donna-angelo, egli esprime un amore tutto terreno, benché inappagato, per la bella e desiderabile Laura.

Ma è qui che l'Autore della poesia dimostra di andare ben oltre la bellezza fisica fine a se stessa:

mentre mi nutre la luce che incrocia gli sguardi,
io vi confesso che siete le donne della mia vita.


In quel "io vi confesso" c'è quasi una timida ammissione, questo vero mi fa capire che l'Autore a volte avrebbe voluto dichiararsi, dire qualcosa che non è riuscito a dire a suo tempo, ma, nonostante ciò, ha consevato dentro di sé e ha continuato ad alimentarsi della luce di uno sguardo, e anche se parla di donne al plurale, io riesco a vederle in un'unica luce radiosa, non una luce esterna ma interiore; se pensiamo che non parla neanche di "occhi" che possono essere neri o azzurri, verdi o nocciola, tondi o allungati, ecc, ma parla di "sguardi": e l'intensità di uno sguardo è specchio dell'animo, dell'interiorità, delle emozioni più profonde.


Versi successivi:

C'è quella che ho baciato, quell'altra che ho schivato,
c'è quella a cui l'ho detto e chi l'avrà intuito;
lei bella da paura o bella da sventura,
a chi l' ho confessato ma non mi avrà capito.


Qui Frank, più che parlare della/e donna/e ma parla di se stesso: a qualcuna si è dichiarato (è riuscito ad esprimere amore, ammirazione, o emozione), a qualcun'altra non ha esplicitato ciò, ma lui è convinto che l'abbia intuìto (infatti le parole spesso sono una conferma in più a quanto già dice un silenzio e uno sguardo...)
C'è poi questo verso (un po' grossolano, secondo me, tipo un misto di stile slogan e stile rap) dove dice "bella da paura o bella da sventura", in cui la bellezza, in questo caso, intimidisce, o addirittura ammalia, rapisce, fa perdere la ragione (sventura in questo senso), almeno così l'ho interpretato. E la bellezza può anche essere motivo di allontanamento, per chi non se ne sente all'altezza, quasi che si mettesse quella persona su un piedistallo e noi restassimo terra-terra, pensando: ma lei (o lui) forse neanche si accorge di me...


Mi fermo qui, ma il resto è altrettanto profondo, non ho riletto il mio precedente commento ma penso di averne spiegati, a grandi linee, i significati, però già fin qui credo di aver esposto buoni motivi per assolvere l'Autore completamente, dimostrandone tutta la sua innocenza [SM=g27823]


[SM=x142887] [SM=x142887]
Gaspy.
00venerdì 10 luglio 2015 17:10
Re:
Rosy.S, 09/07/2015 09:55:




io conosco uno che ha riempito di complimenti la ragazza che ha sposato, per la sua intelligenza, per la sua sensibilità ecc. ecc., peccato che lei dopo poco tempo ha scoperto che la tradiva!


[SM=x142887] [SM=x142887]




Una cosa non esclude l'altra. Cin sono uomini (pèiù raramemnte donne) che sono sensibi0li all'altro sesso pur amando l'altro partner. Molte donne l'accettano, altre si offendono. Poi ci sono casi ben peggiori: qui abbiamo una coppia molto felicemente sposata per vent'anni, dopodiché lui è ora indagato per pedofilia!.
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