Ti è mai venuto in mente che le donne hanno pure un'anima?
Nella tua poesia-peraltro bella - c'è molto ricordo delle fattezze fisiche, nulla o quasi sui sentimenti, le ansie, i dolori, ecc delle donne.
Ieri sera stavo per replicare al fine di confutare quanto affermava Gaspy su questa poesia, ma ero troppo stanca, spossata dal caldo afoso. Provo adesso a far capire perché non condivido la sua lettura e il conseguente suo giudizio.
Innanzitutto, un elogio da parte mia per la disponibilità di questo ragazzo a mettere in discussione i suoi scritti, e questo è già un punto a suo favore.
Per quanto riguarda la poesia, se io avessi notato la tipica superficialità di chi considera la donna un oggetto di bellezza esteriore e nient'altro, sarei stata la prima a insorgere, stanne certo.
Poi voglio anche fare una riflessione: il fatto in sé di ammirare o essere attratti dalla bellezza o comunque dalle caratteristiche fisiche, non implica automaticamente di trascurare l'interiorità della donna: ci sono uomini che hanno scelto una donna non bella esteticamente ma che gli è piaciuta inizialmente per le sue qualità interiori, eppure in secondo tempo le ha mancato di rispetto e considerazione, io conosco uno che ha riempito di complimenti la ragazza che ha sposato, per la sua intelligenza, per la sua sensibilità ecc. ecc., peccato che lei dopo poco tempo ha scoperto che la tradiva!
E poi ci sono altri uomini che si sono interessati a una donna per le sue fattezze fisiche, perché è stata la prima cosa che è risaltata agli occhi, ma in seguito hanno avuto modo di accorgersi che che non solo era bella fuori, ma soprattutto dentro; allora ciò che conta non è tanto da che cosa siamo attratti, ma il tipo di educazione e di valori che ci sono stati inculcati e l'esempio che ci è stato dato dalle persone che ci hanno cresciuto ed educato.
Oggi vi immagino tutte davanti (a)gli occhi
è una visione, un'immaginazione, che non esprime alcun giudizio, l'autore probabilmente ha conosciuto o ammirato non un'unica donna, ma in ognuna ha ammirato qualcosa di diverso. L'Autore non parla di una sfilata di miss-Italia dove l'esteriorità è l'interesse prioritario; se avesse parlato di culi e tette sarei stata la prima a dire che le donne non sono carne da macello; invece cosa dice?
e vi ricordo belle come quando vi vidi;
qui non specifica il tipo di bellezza, ma a me sembra una bellezza idealizzata che non perde il senso di luminosità nel tempo. E non importa se la bellezza fosse del corpo, degli occhi o dell'espressione, io credo che anche se ci concentriamo su una caratteristica fisica in fondo in fondo essa ci rimanda alla simpatia, a un modo di essere della persona. Alcune persone che hanno perso la donna amata (o l'uomo amato) dopo cercano in un'altra delle somiglianze che ricordino la prima, salvo poi restare delusi se il carattere è del tutto diverso. Anche nella poesia del Petrarca troviamo l'elogio alla bellezza fisica più che alle doti morali, e pur conservando l'immagine stilnovista di donna-angelo, egli esprime un amore tutto terreno, benché inappagato, per la bella e desiderabile Laura.
Ma è qui che l'Autore della poesia dimostra di andare ben oltre la bellezza fisica fine a se stessa:
mentre mi nutre la luce che incrocia gli sguardi,
io vi confesso che siete le donne della mia vita.
In quel "io vi confesso" c'è quasi una timida ammissione, questo vero mi fa capire che l'Autore a volte avrebbe voluto dichiararsi, dire qualcosa che non è riuscito a dire a suo tempo, ma, nonostante ciò, ha consevato dentro di sé e ha continuato ad alimentarsi della luce di uno sguardo, e anche se parla di donne al plurale, io riesco a vederle in un'unica luce radiosa, non una luce esterna ma interiore; se pensiamo che non parla neanche di "occhi" che possono essere neri o azzurri, verdi o nocciola, tondi o allungati, ecc, ma parla di "sguardi": e l'intensità di uno sguardo è specchio dell'animo, dell'interiorità, delle emozioni più profonde.
Versi successivi:
C'è quella che ho baciato, quell'altra che ho schivato,
c'è quella a cui l'ho detto e chi l'avrà intuito;
lei bella da paura o bella da sventura,
a chi l' ho confessato ma non mi avrà capito.
Qui Frank, più che parlare della/e donna/e ma parla di se stesso: a qualcuna si è dichiarato (è riuscito ad esprimere amore, ammirazione, o emozione), a qualcun'altra non ha esplicitato ciò, ma lui è convinto che l'abbia intuìto (infatti le parole spesso sono una conferma in più a quanto già dice un silenzio e uno sguardo...)
C'è poi questo verso (un po' grossolano, secondo me, tipo un misto di stile slogan e stile rap) dove dice "bella da paura o bella da sventura", in cui la bellezza, in questo caso, intimidisce, o addirittura ammalia, rapisce, fa perdere la ragione (sventura in questo senso), almeno così l'ho interpretato. E la bellezza può anche essere motivo di allontanamento, per chi non se ne sente all'altezza, quasi che si mettesse quella persona su un piedistallo e noi restassimo terra-terra, pensando: ma lei (o lui) forse neanche si accorge di me...
Mi fermo qui, ma il resto è altrettanto profondo, non ho riletto il mio precedente commento ma penso di averne spiegati, a grandi linee, i significati, però già fin qui credo di aver esposto buoni motivi per assolvere l'Autore completamente, dimostrandone tutta la sua innocenza