TENERSI SVEGLI
Tenersi svegli,
per meglio affondare le radici
della propria esistenza
in una vitalità prorompente
e lanciarsi nella mischia
delle diversità ideologiche
con uno slancio attivo,
pervicacemente battagliero
e che mai demorde
nell'affrontare le peripezie
di una vita già scompensata
e in fase di declino.
Tenersi svegli,
ad evitare che sguardi morenti
di occhi stanchi di vivere
affossino dei pensieri
in un gigantesco marasma
di essenze incancrenite,
totalmente svuotate
di ogni creatività e significato;
ma soprattutto per trasmettere
ad un animo abbacchiato
in preda all'ipocondria
il tepore di un raggio toccante
scaturito da un vivace ardore.
Tenersi svegli,
per proibire alle idee malsane
d'infettare lo spirito,
che potrebbero spegnergli il vigore
e forzarlo a cercarsi
angoli di nessuna importanza,
per iniziare a covarvi
la sua morte programmata,
grazie ad un estratto degenerativo
germinato dalle rovine
di una coscienza ormai devastata
in ogni suo atto espressivo.
poetasenzanome