Svanito nel sogno

Latah
10lunedì 22 giugno 2015 19:29
Egli scoprì un mondo di luce,
l’estasi dell’immaginazione,
e in quella tana scivolava
nel buio della notte.

Il Sole è niente che un lume
quando la notte risplende.

E per lui fu anche meno,
rapito così da quella luce
che il suo sole infine,
eclissò sotto la Luna.

E le porte di quel mondo
furono dunque chiuse,
e per lui all’interno
non ci fu più ritorno.

Ed oggi quando dorme tra le rose,
sogna frammenti
di vecchi mondi e vecchi soli,
in una nebbia familiare,
un vecchio ricordo
svanito nel sogno.
Raggio di Sole21.
00lunedì 22 giugno 2015 21:27
Bellissima. All' inizio l' "egli" iniziale mi ha disturbato poi mi sono ricordata di celeberrime poesie che pongono il pronome-soggetto all' inizio del verso. Una per tutte? Un certo signor Manzoni che scrisse "Ei fu" come incipit di una sua stupenda ode, un "Ei fu" seguito da un punto che conferisce a quell' Ei e a quel fu una potente valenza referenziale. Fatto questo inciso, ti dico che alla seconda lettura l' "Egli" non mi ha più disturbato e per un motivo molto semplice: se non l'avessi messo non avrebbero avuto senso gli altri pronomi di terza persona questa volta complemento.
Ho trovato il testo profondamente poetico, con immagini scelte con attenzione, dove luce e penombra si alternano in continuazione fino allo scivolare nel sonno e nel regno dei sogni. Così canti ciò che io ho cercato indegnamente di dire.


Ed oggi quando dorme tra le rose,
sogna frammenti
di vecchi mondi e vecchi soli,
in una nebbia familiare,
un vecchio ricordo
svanito nel sogno.


Applausi!!!
[SM=x142872]

[SM=x142887]

Laura.
Latah
00martedì 23 giugno 2015 11:04
Grazie mille Laura, davvero troppo gentile!
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