il_rimario
00domenica 30 aprile 2017 13:17




Spleen

Follia,terrore e noia
mi portano alla speranza cieca
ferito dall'odio e rabbia.
Immagino un futuro amaro
lacrime assaporo
sono un niente e muoio
spinto d'angoscia mortale
stanco del dolore
di essere come non voglio
e non servono le parole

Malinconia e dolore
solitudine senza luce,altro niente
la morte è il senso di tutto.
Smarrito nel male di esistere
per la mia spregevole vita
di sogni infranti e noia
dovuti al caos della mia mente


( Per chi non lo notasse, questo è un collage composto dalle parole reperite nelle ultime poesie - circa trenta - presenti a Fior di pensiero)



macrino
00lunedì 1 maggio 2017 20:16
Un'ironia che apprezzo.
macrino
00lunedì 1 maggio 2017 20:17
Un'ironia che apprezzo.
il_rimario
00martedì 2 maggio 2017 10:04
Re:
macrino, 01/05/2017 20.17:

Un'ironia che apprezzo.




Ironia, certo, ma anche costruttivamente, un invito a sperimentare percorsi poetici che considerino svariati aspetti dell'esistenza, come il gioco, il sogno, i viaggi nell'immaginario, l'autoironia. Come tutti i grandi del passato. Non dimenticando che poesia significa ritmo e suono, altrimenti è prosa, spesso non della migliore, messa in colonna.

[SM=x142870]
(Bog)
00martedì 2 maggio 2017 19:26
Caro Mario, ti capisco. Ma forse abbiamo sensibilità simili.
Ad ogni modo le tue pur giuste osservazioni, mi rendono sempre più certo di quello che ho sempre sostenuto: devi continuare a scrivere.
Descrivere la densità della realtà col pennello del sorriso è arte difficile; più ci si allena e più si acuisce lo sguardo e la penna.
Mi pare che tu sia su una buona strada.

Saluti.
il_rimario
00mercoledì 3 maggio 2017 08:11
Re:
(Bog), 02/05/2017 19.26:

Caro Mario, ti capisco. Ma forse abbiamo sensibilità simili.
Ad ogni modo le tue pur giuste osservazioni, mi rendono sempre più certo di quello che ho sempre sostenuto: devi continuare a scrivere.
Descrivere la densità della realtà col pennello del sorriso è arte difficile; più ci si allena e più si acuisce lo sguardo e la penna.
Mi pare che tu sia su una buona strada.

Saluti.





Caro Bog, tentato da Fior di pensiero sperimentai un campo che mi era estraneo:quello dei poeti dilettanti da concorso - e da forum – da libriccini stampati a proprie spese,ecc.

Rivedendomi in archivio ho capito che anche i miei scritti erano tutti da cestinare, salvo estrarne qualche concetto, idea intuizione che rispecchiavano la mia identità ( per me un tipo di ricerca) che si poteva esprimere con pochi versi essenziali.

Ogni scritto che si vuole pubblicare,sia pure online, andrebbe letto ,riletto, per opportune revisioni differite nel tempo. Ricordo la "lima" di Leopardi;ogni elaborato è sempre migliorabile.

Giorni fa Patrizia Valduga disse più o meno alla TV: "La poesia ci mette in contatto con la lingua, serve a migliorarla e di conseguenza a pensare meglio. La sua peculiarità è saper incantare con il suono. Dovremmo rivitalizzare l'insegnamento dei classici, senza chiudersi in certi schemi.

Ciao
grazie
Mario














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