Sono entrata nella tua stanza senza rumore.
Sono entrata nella tua stanza senza rumore
come un’ombra come un peccato inconfessabile
la notte avvolge con il suo manto scuro
la mia ansia la mia umidità vibrante
Ti passo le dita sul cuore e ti cancello i ricordi
le infilo tra i capelli e faccio fuggire i pensieri
te le apro sul petto e seguo il tuo respiro
te le appoggio sui fianchi, luogo di miele e di oblio
Dammi il tuo bacio dammi il tuo fiore dammi
Le parole si affollano come rondini intrappolate
e premono come davanti a una finestra chiusa
tu, con le tue parole affilate come spade
Sei entrato nella mia vita come uragano
abbattendo gli alberi delle mie difese inconsistenti
tu, col tuo cuore fragile e tremante di pudore offeso
tu, col tuo cuore candido di zucchero filato
Dammi il tuo bacio dammi il tuo fiore dammi
il tuo respiro, la fronte sudata, le mani tremanti
oltre la porta del mondo ho smesso di attendere
danza con me questa notte infinita di un attimo
Sono entrata e ho lasciato il cuore su di una gruccia
- indumenti lanciati in fretta, fibbie, mancamenti -
in questa stanza, ombra del barrio ombra di tunnel gotico,
la pietra fredda mi gela i fianchi che tu bruci.