Schiamazzano?
Sì, dentro fanno un gran rumore, ma questo verbo nella scelta dei termini poetici non mi convince. Forse è meglio io dica: non mi piace perché mi distrae.
Io l'ho usato - pensa un po' - in una poesia che dice:
"Schiamazzano le oche ed i tacchini"
(dove oche e tacchini sono metafore caricaturali).
La tua poesia invece, è maledettamente seria. Tant'è che io enfatizzerei "lenti":
Lenti si schiantano i dispiaceri
contro le porte della natura.
E poi pausa. Il lettore deve assorbire uno stato d'animo, una condizione esistenziale e un concetto rappresentato da un'immagine astratta (le porte della natura) che esiste nella tua visione mentale.
Dopo la pausa riprendi:
Nascosti
nell'ultimo nido,
nascosti
nell'ultimo bosco,
leggeremo storie
che calme sciolgono
i nostri nodi
Io però sintetizzerei scegliendo un'immagine sola: ultimo nido o ultimo bosco; altrimenti cambierei la ripetizione usando una volta sola "nascosti".
Nella parte che segue eliminerei "vivide".
Con i tagli e gli spazi proposti, è così che l'ho vista e sentita a modo mio:
Lenti
si schiantano
i dispiaceri
contro le porte
della natura.
Raccolti
nell'ultimo nido,
nascosti
nell'ultimo bosco,
leggeremo storie
che calme sciolgono
i nostri nodi
e rimarranno
dentro di noi
per sempre.
E per me che amo il verso lungo:
Lenti si schiantano i dispiaceri
contro le porte della natura.
Raccolti nell'ultimo nido,
nascosti nell'ultimo bosco,
leggeremo storie
che calme sciolgono
i nostri nodi
e rimarranno dentro noi
per sempre.
Ma sulla versificazione non ho mai le idee chiare... cambio idea da un giorno all'altro