Serata Siriana
Venisti da me nella notte,
Il tuo corpo affusolato danzava col vento,
In silenzio, accolta solo dalle gatte
Chè le ultime voci eran già state chietate dal buio
Io, insonne nell'immobilità inquieta di luglio,
Disteso, disfatto, con gli occhi avvizziti,
In guisa di profeta seppi,
prima di vederti, prima d'udirti, ch'eri tornata.
Un fischio dapprima saliva alle orecchie,
Un tuono poi tremava dal petto,
La testa a capogiro confonde cielo e pavimento,
Che turbolenza arreca la tua anima focosa!
Al tuo arrivo un fiore sbocciò nel deserto,
Fatto di fuoco e petali di polvere e pollini d'amianto
E giacendo scomposto tra le rovine, l'ultimo sguardo al cielo
La sagoma di un aereo che s'allontana...