grisby60
00lunedì 16 agosto 2010 16:42
È un’onda lenta
l’andare del pendolo
a sottolineare l’ore smorte
nel solleone che il corpo spiana.
Scintilla il sole,
getta lampi di fuoco,
un vortice d’aria d’africa
che avviluppa le strade deserte.
Non trova rotta
il navigare la calura,
nessun approdo ai respiri,
aliti nascosti tra un sudare fitto.
È un annegare
senza vedere acqua,
nuotare tra rivoli di lava
per rinascere nel buio della sera.
debona
00venerdì 20 agosto 2010 13:41
Perfetta atmosfera di un sabato d'estate, presi dal caldo e dall'
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ozio
(Bog)
00lunedì 23 agosto 2010 17:24
Descritto e cullato da questi versi.
Piaciuta molto.
Francesco
selene14
00lunedì 23 agosto 2010 17:57
La tua poesia mi ricorda i miei sabati d'estate, quando vivevo a Roma e l'unico refrigerio era il gelato che mi compravano quando passava il carrettino del "gelataro"
Rita.
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