eccomi qua, come promesso
tuttavia è difficile parlare di questa tua poesia, dove sensi, sentimenti, ricordi sono tutti mescolati e assimilati uno all'altro, quasi che la memoria facesse fatica a coagulare i pensieri e persino a dare i nomi
e cosi il garrire della rondine diventa frastuono di traffico, e un camion ha "le ali bloccate" e la strada "ha spartiti d'asfalto" dove il cuculo e il passero velano il canto per lasciare posto, ma tutto il posto, ai vacanzieri "nel Nilo di luglio"
che arriva a dare un senso di soffocamento, di perdizione
"si parte di notte nelle vacanze intelligenti", vacanze che da anni evito accuratamente, considerandomi decisamente poco intelligente ma anche decisamente molto più felice
le rondini sono turbate ma alla fine, in tutto questo fragore, non si capisce se ci sia accettazione, fastidio, o amore
io amo la tua terra e l'ho percorsa in lungo e in largo quando le vacanze non erano intelligenti
bello, ho goduto tutto
ma ora tu mi presenti un finale terribile, direi quasi catastrofale, bicchieri a cozzare, lattine a generare banchieri e poveri vecchi come in ogni luogo e in ogni altra città, compressi nei tram per andare ad ammassarsi in qualche mercato dove si può risparmiare qualche centesimo comprando cavoli vecchi
come avevo detto, stupenda
l'unica cosa che ti chiederei di spiegarmi (mancanza mia ovviamente) è il passo "lattine che generano banchieri", decisamente troppo criptico ed ellittico per le mie misere forze mentali