RIMORSI DAL PASSATO

poetasenzanome
00domenica 21 dicembre 2003 07:42

RIMORSI DAL PASSATO

Pentimento e rimpianto
mi derivano da un passato,
che mi vide calpestare
in preda alla follia
il nostro grande amore;
perciò oggi si riverberano
penosi e graffianti
sulla mia pallida anima,
la quale arretra sbigottita
davanti ad un simile ricordo,
che può unicamente arrecarle
commiserazione di sé stessa.

Rammento quel giorno,
quando ebbro di gelosia
osai ferire il tuo orgoglio
e ti trattai villanamente,
proprio come se tu fossi
una donna da niente.

Su di te feci grandinare
i tanti miei improperi,
che si misero ad assalirti
senza né freno né tregua
in un susseguirsi di accuse
e di offese infamanti,
che ti andavano avvelenando
ogni attimo di esistenza.

Non ci fu in te ribellione
né alcuna legittima difesa,
mentre i miei caustici strali
contro di te si avventavano
e ti facevano somigliare
ad una tenera pianticella
tremendamente bistrattata
dalle forze della natura.

Soltanto oggi mi rendo conto
che, se tu allora eri la vittima,
non potevo che essere io
il truce torturatore;
però ai soli miei occhi,
per una questione di egoismo,
la cosa in quel momento
non appariva in questi termini,
siccome ero convinto di stare
dalla parte della ragione.

Ma l'animo tuo derelitto,
da me umiliato e dissacrato,
anche se non si rivoltava,
era chiaro che nel suo intimo
soffriva e si struggeva,
nonché si sentiva sottoposto
ai clamori della mia bufera;
la quale lo andava investendo
d'infiniti insulti ignominiosi,
che non sapevano fare altro
che intossicargli l'esistenza.

Non poteva essere che soffocata
la tua ribellione interiore,
come pure si mostravano muti
gli inviti che mi facevi
a giustificarmi di tutto il male
che senza pietà ti andavo
inesorabilmente arrecando;
sommessi e cupi erano, inoltre,
il tuo pianto e il tuo dolore,
che si accompagnavano al silenzio
della tua disapprovazione.

Ciò nonostante, la tua angoscia
riusciva lo stesso a rivelarsi
al mondo esterno, fuorché a me,
immensa, profonda e struggente,
direi completamente in preda
ad un'infima prostrazione.

Per questo, dolce compagna
degli anni miei più belli,
per averti io spinta quella volta
in tale terribile frangente,
mi ritrovo ora rammaricato
a vivere l'attuale disperazione,
che dentro di me sento acuirsi,
intanto che si affligge e divampa
dei rimorsi peggiori!

poetasenzanome




[Modificato da poetasenzanome 21/12/2003 7.48]

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