RICORDO QUEL PIOPPO CHE DOMINAVA IL MIO PAESE

Ricordo che al centro del mio paese, mi pare,
esisteva anni or sono un altissimo pioppo secolare,
che dominava da gigante tutta la vallata locale,
era più alto del campanile della chiesa parrocchiale..

Questo mastodontico albero l'ho visto da bambino,
da quando andavo dai parenti a prendermi i frutti del susino,
e da allora l'ho visto fino al suo brutto finale,
caduto causa un impetuoso vento con forte temporale...

Quando l'ho visto per terra così gigante e vigoroso,
ho pensato subito alla "Quercia caduta" di un poeta famoso,
che dopo la caduta l'apprezzavano con motivi belli,
era pur grande, pur buona e utile agli uccelli...

Come assomiglia l'opera degli uomini la sua sorte,
vengono di solito lodati, esaltati dopo la morte,
prima della dipartita si maligna sul loro operato,
dopo la morte viene più o meno elogiato...

Quando nella vita si opera il bene disinteressato,
che dalla maggior parte non viene apprezzato,
è inutile dopo morto cantare le sue virtù e sentimento,
le sue pregiate qualità da fargli quasi un monumento,.....

Ah!.. come è fatto male questo mondo infernale,
ti porta con facilità dalle stelle alle stalle,
e poi con disivultura dalle stalle alle stelle,
come niente fosse, dopo, valgono solo le opere belle....

Com' è tardi per rendersi conto dell'albero la sua utilità,
così pure tardi è verso l'uomo per la sua operosità,
l'apprezzamento vale molto di più quando è in vita,
che quando tutto è finito , dopo la sua dipartita.....

E' naturale il simbolo del passare del tempo.
Tanto ha mandato la sua ombra
a solcare la strada
che essa continua ad esserci
anche quando manca l'albero.

Giancarlo

Una perla da tenere sotto/vetro e non per ammirarla...bensì per mantenerla viva nei colori e non scalfirla...