RICORDI
Che cosa mi sta oggi succedendo,
se vedo la realtà sfuggirmi
e il fantasma di un esistere irreale
comincia pian piano a soggiogarmi,
fino a consegnarmi nelle grinfie
di una folla esagitata di ricordi?
Oh, la mia mente soffre e vacilla
di fronte alla prepotenza del passato,
che non si lascia eludere da essa
e la costringe perciò suo malgrado
a rivivere dei momenti sofferti,
che sanno solo carpirle la serenità!
Così ricordo che la mia infanzia,
che è ormai trascorsa da tempo
e che mai riuscì a saziarsi di felicità
per essere vissuta quasi sempre
tra numerosi stenti e disagi,
si può dire che pochissime volte
mi regalò dei giorni beati,
poiché il suo principale obiettivo
fu quello di dosarmi con avarizia
sia quel pane tanto desiderato
quanto quel gioco vitale
che distraeva i bambini
e li faceva molto felici,
anche se dentro di me ero convinto
che entrambi mi spettavano di diritto.
Né la mia adolescenza
andò incontro a vita migliore,
siccome da parte sua
dovette anch'essa affrontare
ben altri seri problemi
di natura essenzialmente
ora ideologica ora coscienziale,
i quali mai smisero un attimo
di tormentare il mio essere
con le loro scudisciate
davvero esulceranti e dolenti,
che in continuazione
mi portavano via senza pietà
la pace e il sonno.
Anche la mia giovinezza,
in un certo senso stravagante,
non poteva affatto vantarsi
di stare a vivere dei momenti
sereni e spensierati,
dal momento che essa ben presto
fu costretta ad imparare
l'odiosa arte di arrangiarsi,
se voleva in un certo qual modo
sopravvivere a soprusi e ricatti.
Soltanto la mia età adulta,
divenuta più accorta e maliziosa,
è riuscita ad avere la meglio
sulle ingenti vicissitudini,
a cui ancora è andata incontro
la mia vita travagliata;
per questo motivo a tutt'oggi
posso con certezza affermare
che sono riuscito a cavarmela
sempre in modo egregio,
nel tenerla a freno
ed anche sotto controllo.
poetasenzanome