RAPITO DAL TEMPO

poetasenzanome
00mercoledì 17 settembre 2003 06:46

RAPITO DAL TEMPO

Ad un tratto rimasi rapito
dal turbine del tempo,
che senza il mio permesso
inglobò e catapultò
la mia essenza psichica
nella realtà del passato,
sia prossima che remota,
facendole ripercorrere
i sentieri della storia.

Così scorsero i vari secoli
davanti ai miei occhi,
come in un caleidoscopio
animato e fantastico,
mentre andavo rivisitando
con molta sete di conoscenza
i fatti storici più salienti
che avevano stigmatizzato
l'umana evoluzione.

Fui per prima introdotto
nell'aurea era degli Egizi,
degli esperti navigatori fenici
e degli architetti babilonesi;
superato poi l'impero persiano,
mi strabiliò il macedone Alessandro
che, sebbene ancora giovane,
era stato capace di conquistare
un impero sterminato.

La civiltà greca e quella romana
m'interessarono, a dire il vero,
non meno di quelle precedenti;
così pure dell'oscuro Medioevo
mi avvinsero in particolare
i cavalieri e i loro tornei,
mentre del fulgido Rinascimento
ammirai più che incantato
lo splendore del classicismo.

Anche i secoli che seguirono
mi mostrarono il loro fascino,
continuando a suscitare in me
un forte e vivo interesse,
per cui il mio avido spirito
non ebbe modo di annoiarsi,
intanto che si addentrava,
tra incantevoli emozioni,
nella realtà di ciascuno.

Devo farvi comunque presente
che la mia storica passeggiata
mi diede modo di apprendere
che nel fluire dei secoli
hanno l'uomo accompagnato
i soliti pregi e i soliti difetti
e l'hanno caratterizzato
gli stessi vizi e le stesse virtù:
essendo nati essi con lui,
erano stati anche destinati
ad accompagnarlo per sempre
e a venir meno solo quando
sarebbe scomparsa la sua specie.

poetasenzanome




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