ascolto le gocce:
ritmicamente, cadono dal tetto
come per ricordarmi
della presenza che ride
nel buio che giunge a passi pesanti.
veli di rame
vanno a sfiorare
l'orma lasciata dal tuono che fu
nella notte che preannuncia,
illuminando venere, il suo arrivo.
l'acqua balza sulle foglie, viene
da irregolari battiti d'ali.
piccoli rivi si creano nei fossi
quando la pioggia li nutre,
abbandonano i letti
dopo il pianto del grigio.
lacrime danzano sulla faccia,
dopo ferme parole; nascono
impetuosi fiumi di domande,
quando lampi di ricordi tornano
e come serpi strisciano
verso le nubi che cercan l'orizzonte
[Modificato da mosquito4 11/12/2003 18.30]