Quello delle 6:54

Alessio.Grimm
00domenica 7 febbraio 2016 15:50
[Poesie scherzose]


Quello delle 6:54
trauma ecumenico.
Annunciato, forse, arriva
con il suo stridio di ferraglia
per stroncare tutti
da quella catalettica dormiveglia.

Quello delle 6:54
la guerra in sordina
di vigili sguardi
e basilischi scatti
per cerzionarsi la prima fila
al dischiudersi della santa vaporosa.

Quello delle 6:54
non un galantuomo.
Ogni bellicosità si risolve
nella silente diplomazia dei cenni.
Stipulata la pace,
come asceti si richiudono
in quotidiani guardati e canzonette inascoltate.
JKeats
00lunedì 8 febbraio 2016 17:06
Re: [Poesie scherzose]
Alessio.Grimm, 07/02/2016 15:50:



Quello delle 6:54
trauma ecumenico.
Annunciato, forse, arriva
con il suo stridio di ferraglia
per stroncare tutti
da quella catalettica dormiveglia.

Quello delle 6:54
la guerra in sordina
di vigili sguardi
e basilischi scatti
per cerzionarsi la prima fila
al dischiudersi della santa vaporosa.

Quello delle 6:54
non un galantuomo.
Ogni bellicosità si risolve
nella silente diplomazia dei cenni.
Stipulata la pace,
come asceti si richiudono
in quotidiani guardati e canzonette inascoltate.



Ricambio al tuo commento. Dipinto caricaturale ma non solo comico, dato che nell'ultimo verso ho trovato una sfumata ma allo stesso tempo densa critica alla routine giornaliera fatta da "quotidiani guardati e canzonette inascoltate". Il "trauma ecumenico" non è del tutto iperbolico, ma anzi, quasi realistico. Infatti la "catalettica dormiveglia", a mia interpretazione, è il mondo dei sogni, dal quale il sognatore viene bruscamente strappato, come un infante innocente dai seni materni. La connotazione umoristica è usata in modo egregio, dato che non si limita a creare un sorriso, ma fa nascere un pensiero, che mi ha fatto venire in mente "Le notti bianche" del grande Dostoevskij.
Alessio.Grimm
00lunedì 8 febbraio 2016 17:45
Ti ringrazio per l'accurata analisi [SM=x142846]
Hai colto perfettamente il senso della poesia che ha un intento, evidentemente, scherzoso e goliardico. Ha per oggetto il treno delle 6:54 e racconta l'epopea del pendolare enfatizzandola fino a portarla a conflitto con un'accezione sacrale e universale. ("trauma ecumenico"--> universale e sacro e "guerra in sordina"--> Chamberlain, ma anche più lett.mente guerra nascosta). Questa guerra è "combattuta" per accaparrasi i posti a sedere e quindi con "sguardi vigili" e "basilischi scatti" si cerca di mettersi all'entrata della (porta) santa vaporosa. Una volta preso posto ci si rilassa o sfogliando un giornale senza leggerlo davvero o sentendo canzoni, ma senza prestare loro attenzione quasi per rientrare un quella condizione di "catalettica dormiveglia" iniziale.

Sono infinitamente onorato di averti suscitato lo scrittore russo del '900 più bello a leggersi.

Un saluto [SM=x142897]

Alessio
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