pennabianca1957
00martedì 7 settembre 2021 17:25


Noi, passeggiatori delle parole
abbiamo un fiume lunghissimo
sponde d’anime e di nuvole, vita e grano,
cupezza o levità secondo il tempo
dei raccolti e dei racconti.
Specchio solenne
trafitto a volte dalla pioggia, ma più spesso
dai fraseggi della luce nelle reti
o riflesso negli arpeggi tra i pioppeti.
Nostra voce umana, dondolio,
rintocco di preghiera,
rifugio dei peccati, scia devota
un pasto di famiglia, un dono,
un sonno inginocchiato.
Per noi circumnavigatori delle cave, qui
a un passo dagli uccelli, il bosco,
la nebbia dentro a un viaggio
i cori serali delle rane.
Per noi costeggiatori delle spiagge
flutto insonne, vento,
corrente indomita, sudore nell’atto dell’amore
rumore dell’orbitare
nei cicli delle stelle.
Si sentiva ancora prima di saperci pescatori
l’andirivieni delle onde,
già Dio, scegliendoci segni d’un destino,
così ci voleva, vita bassa, voce bassa,
acqua lunga al mare.


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