E mentre afferri
l'ultimo lembo del giorno
su quel davanzale muto
le mani a calice sul mento
ti fermi
e scruti la luce
impaziente d'ombra
come gli occhi innamorati
tra fiati sospesi
e sussurri di parole
ti chiedi perchè
l'amore lancia la sua sfida
al tempo e galleggia
sull'acqua dei giorni
con zattera di pensiero
è pure vento impetuoso
che batte il povero petto
poi d'un tratto s'incanala
sulle labbra e muta in zefiro
carezza ogni fiordo
sconosciuto dell'anima
sfugge sagace alla mente
e riempie il nulla attorno
è rapsodia di fiume
ti travolge col suo gorgogliare
e ti sgretola nelle sue
adamantine pupille
nell'ora del crepuscolo
tu vai oltre l'azzurro dolce
che tenue muta in sera
e continui ad attenderlo
domani