NEGLI ABISSI MARINI
Su quella immensità marina
si va perdendo lo sguardo mio
pienamente atterrito;
ma poi risoluto vi s'immerge
simile ad un dardo
che, uscito dal suo arco,
insegue inesorabile la sua preda.
Impavido lotto allora contro il mare
e per niente mi lascio intimorire
né dalle sue onde tempestose
né dal suo terrificante mugghiare:
quasi sprezzante di ogni pericolo,
mi vado immergendo senza paura
nei suoi tetri e gelidi abissi.
Alla fine molto stupefatto
tutti scopro i suoi segreti,
da esso gelosamente custoditi
nelle sue profondità infernali,
che ad ognuno hanno sempre impedito
di raggiungerli e di profanarli.
Quando poi vengo ad imbattermi
nel macabro teschio
di un antico navigante,
che in quel suo largo tratto
ebbe la disavventura di naufragare,
soltanto allora mi sento il cuore
ghermire e raggelare
dal prepotente e diabolico mare!
poetasenzanome