Aisja Baglioni
00domenica 31 luglio 2016 18:12
"Padre, madre,
permettetemi di fuggire dall'amore che ho ottenuto
e lasciato andare miseramente,
dall'amore di cui voi mi avete fatto dono
e che io ho sprecato in futili parole,
come proiettili hanno trapassato la mia pelle.
Padre, madre,
lasciateli affondare nella carne
e assorbire ogni peccato infiltratosi nel mio corpo,
sempre più in profondità,
fino all'anima unta e macchiata dell'olio dei peccatori.
Padre, madre,
lasciate che qualcuno mi curi al posto vostro
poiché al mio essere perduto avete dato fin troppo.
E se nessuno mi curerà,
riposate l'animo in candide lenzuola di lino: dormite.
Padre, madre,
lasciatemi allora morire
avvolta nello sporco della terra
da cui sono nata.
E non disperatevi se chiuderò gli occhi,
avrò raggiunto il luogo a cui realmente appartenevo."
La marionetta tornò inerme nelle mani del suo marionettista.
Orchidea
00lunedì 1 agosto 2016 14:35
la marionetta va dove non vuole. brava
debona
00mercoledì 10 agosto 2016 16:02
Un tema molto interessante è trattato da molti poeti. Cercherei di snellire i versi per creare maggior ritmo.