La vendetta di Cristina

mosquito4
00domenica 15 febbraio 2004 18:22
le ventidue e trentasette, e Cristina era ancra sola. Intorno a lei, immobile con lo sguardo fisso sul bicchiere vuoto e la lattina di aranciata ancora chiusa, si aggirava un calore estraneo, voci e risate dai tavoli vicini al suo, bicchieri di sheridan's, brindisi e boccali di birra. Per ingannare il tempo aveva contato i passi che la ragazza del bancone - una faccia dal passato di droga - faceva per raggiungere i tavoli, prendere le ordinazioni e portare da bere. Sedici passi al massimo, era un locale molto piccolo. E intanto arrivavano parole alle sue orecchie. Veleni sfuggiti al controllo di chi le sedeva poco distante e che l'aveva notata, così inutilmente presente. Lei restava seduta a subire le ondate di stupidi commenti di chi se ne stava seduto al proprio posto senza sapere, felice di avere accanto qualcuno che l'amava. Nessuno si lasciava distrarre da quegli occhi così uimidi di rabbia, nè dalla sua bocca immobilizzata dall'orgoglio e nemmeno da quelle mani così calde che cercavano il freddo della lattina di aranciata. Cristina non osava lanciare sguardi accusatori alla gente attorno a sè, lasciva che tutte le cose facessero il proprio corso. C'erano ragazze incantate dagli occhi profondamente azzurri dei loro uomini, ipnotizzate in un sogno generato dalle parole che uscivano da labbra dolci e sottili. C'erano ragazzi che s'inebriavano col profumo dei capelli delle loro donne e col sapore di una goccia rovente di irish coffee. La radio passava l'ultima canzone degli stones, parlava di un patto col diavolo o qualcosa di simile. Qualche nota di troppo colpì Cristina come una freccia dritta nel cuore e la reazione arrivò inaspettata. Fu un risveglio, i suoi occhi riacquistarono il senso della realtà e una traccia di un sorriso lieve che aveva una sfumatura di vendetta apparve sul suo viso non truccato. Un nuovo sangue le scorreva nelle vene, era un liquido pesante e freddo come il mercurio. Si alzò e fece ogni gesto con la perfezione e la disciplina di un samurai, pagò l'aranciata che non bevve, indossò sciarpa e giacca e prese la via dell'uscita a testa alta. Finalmente libera da quel verme.
danzandosottolaluna
00domenica 15 febbraio 2004 21:56


Ho letto attentamente per la seconda volta...
e di nuovo ho divorato lo scritto, ho visto scorrere le stesse immagini e con la stessa sensazione d'angoscia...
hai descritto in modo efficacemente espressivo personaggio e ambiente...

mi sfuggiva prima e mi sfugge ora, però, il disegno della vendetta...di Cristina.

( ma forse sono stanca...)

Bravissimo...[SM=x142871]


[SM=x142886]


mimosa46
00domenica 15 febbraio 2004 22:44
la vendetta di Cristina...si presta a più interpretazioni
convego con Ade...per favore svelaci il mistero...


Lucia [SM=x142909]




fiordineve
00lunedì 16 febbraio 2004 04:22

Incantevole storia.
Forse la vendetta di Cristina, "il verme" poteva essere un uomo o la vita; lei aveva osservato tutto, (hai descritto benissimo il suo stato d'animo) e poi la sua decisione è giunta.

Che ne dici di fare la seconda puntata di questo racconto, avida di conoscere la fine?[SM=x142911] [SM=x142887]
mosquito4
00lunedì 16 febbraio 2004 09:01
il racconto è in cantiere, sto scrivendo non solo la puntata seguente ma anche ciò che precede la vendetta di Cristina...

a presto

Davide

[SM=x142892]
THEBEACH45
00lunedì 16 febbraio 2004 21:46


Sembra proprio di vedere lei, Cristina, il locale, gli avventori.
Ma quello che più affascina è il modo in cui ci fai vedere tutto con gli occhi della ragazza.Sei uno scrittore nato, ragazzo.[SM=x142846]
Stormheart
00giovedì 19 febbraio 2004 12:47
Volevo mandare un allegato che ho salvato nel mio pc, ma non sono capace di farlo a chi posso mandarlo cosi me lo mettete e dopo che lo avete visto lo potete anche cancellare???
Un abbraccio forte
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:46.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com