metafora39
00mercoledì 2 marzo 2016 20:48
Entrai nella casa del ricordo,
i segni del tempo coprivano ogni cosa,
alzai la coperta polverosa e vidi,
vidi me stesso lieve d’anni
biondi i capelli,
vidi il glicine
e i panni stesi al sole .
Vidi mia madre intenta all’arcolaio,
che di panni, allora, la penuria.
Vidi mio padre attonito,
intimorato e ignaro,
mirar le volute dei grandi aerei
dispensatori di morte;
ultimo era l’anno della grande strage.
Vidi un fiore tra le pagine premuto,
e, il suo volto in un lampo alla finestra..
Vidi il galoppo degli eventi
e la vita consunta, oscura di polvere.
ylyl
00domenica 6 marzo 2016 23:17
molto bella.
Tornare nei luoghi dove abbiamo passato l'infanzia ci fa capire come lo scorrere del tempo è relativo, ricordi apparentemente lontani ad un tratto sembrano fare parte del presente, così come le emozioni che provavamo allora e per un attimo forse riusciamo ancora ad assaporare quella felicità e quella tristezza senza limiti che può essere percepita soltanto con la sensibilità e l'innocenza di un bambino.
metafora39
00lunedì 7 marzo 2016 20:00
Grazie
Sono d'accordo con te ylyl
simonecorrieri
00mercoledì 9 marzo 2016 23:17
Bei versi sulla scia dei ricordi che emozionano sempre perché ci fanno immergere nel nostro passato sprigionando belle nostalgie.
Apprezzata molto .
Orchidea
00venerdì 11 marzo 2016 19:56
sfogliando l album della memoria