Intorno a te

passeggiando
00sabato 20 giugno 2015 20:12
Senti la pioggia
nelle fragole mature
nel succo che risale
dalla terra.

Le fresche corse e polvere di stelle
dentro speranze accarezzarsi
tra dondoli e nettare di polline.

Negli spazi tra parole
milioni di pianeti
girando in un istante denso
a ricoprire angoli d’immenso
su taciti racconti di comete.

E in armoniose notti
uguali mai a se stesse
sorprenderai il silenzio
a spargere coralli
tra i giochi
delle età dell’universo

A.Bonelli
00lunedì 22 giugno 2015 09:37
Un invito molto poetico a guardarci meglio intorno. Bella [SM=g27811]
Raggio di Sole21.
00lunedì 22 giugno 2015 17:39
Bellissima. Ho notato come sia molto musicale anche se scritta in versi liberi. Le immagini dipinte evocano momenti di sogno pur mantenendo intatto un costante contatto con la natura. Solo questo verso:
uguali mai a se stesse


potrebbe rimanere così com' è anche perché "uguali" si lega in modo più diretto a "notti" ma io lo preferisco meno artificioso e cioè:
mai uguali a sé stesse

Ottima prova.
Piaciuta.

[SM=x142887]

Laura.
Rosy.S
00martedì 23 giugno 2015 12:13
Ma che meraviglia questa poesia! Bellissima e musicale.
Sono due versi modificherei (anzi uno lo toglierei, eliminando così sia il gerundio che la rima, questo: "girando in un istante denso") mettendo "in spazi" e per quanto riguarda "uguali mai" o "mai uguali" come ti suggerisce Laura, io sceglierei una terza via: "mai simili a se stesse", pur non essendo "uguali" e simili" perfettamente identici, però "mai_si--" mi suona meglio di "mai_ugua--".
Ssostituirei con una virgola il primo punto:
"dondoli" penso sia "dondolii"


Senti la pioggia
nelle fragole mature
nel succo che risale
dalla terra,

le fresche corse e polvere di stelle
dentro speranze accarezzarsi
tra dondolii e nettare di polline.

In spazi tra parole
milioni di pianeti
a ricoprire angoli d’immenso
su taciti racconti di comete.

E in armoniose notti
mai simili a se stesse
sorprenderai il silenzio
a spargere coralli
tra i giochi
delle età dell’universo



Ciao e complimenti ancora.

Raggio di Sole21.
00martedì 23 giugno 2015 12:40
Ancora la forbice in azione.
Su simili hai ragione: si crea un effetto fonico che insiste sulla sibilante "s": un'allitterazione pulita pulita che ha come perno la stessa consonante all' inizio di parola. Non importa l'allitterazione sia voluta. Il fatto è che con una piccolissima modifica il verso diventa speciale. E ora che mi ci fai pensare il termine "uguali" non andava bene perché troppo cupo. Contiene infatti ben due vocali chiusissime che conferiscono un timbro particolarmente cupo al verso: si tratta della lettera "u".
Le vocali più aperte e più solari sono invece la "a" e la "e".
Bravo, bravo, bravo. Ora è perfetta.

[SM=x142887]

Laura.
passeggiando
00mercoledì 24 giugno 2015 21:43
Grazie A.Bonelli per aver letto e commentato.

Ti ringrazio Laura per il tuo commento, per l'apprezzamento per quanto scritto e per i consigli.

Ringrazio Rosy anche te, decisamente migliore la soluzione che hai trovato con mai simili a se stesse (sono d'accordo con Laura che scrive che in questo caso la parola simili ha un effetto migliorativo sia dal punto di vista del suono stesso che dell'allitterazione con le parole precedenti.
Per quanto riguarda il dubbio sul termine dondoli, in realtà volevo utilizzare proprio quella parola (nel senso di polline che si unisce quasi a formare dei dondoli, mi rendo conto che tale accostamento è molto fantasioso e decisamente poco intuitivo:-)).
Per quanto riguarda il tuo suggerimento di togliere la frase girando in un istante denso, è perchè ritieni che la rima sia troppo forzata?Devo dire che questo suggerimento probabilmente rende più fluida la lettura, ad ogni modo mi piacerebbe avere un tuo parere a riguardo.

Un caro saluto e grazie ancora!!
Rosy.S
00giovedì 25 giugno 2015 17:07

Per quanto riguarda il tuo suggerimento di togliere la frase girando in un istante denso, è perchè ritieni che la rima sia troppo forzata?Devo dire che questo suggerimento probabilmente rende più fluida la lettura, ad ogni modo mi piacerebbe avere un tuo parere a riguardo.


Personalmente faccio un uso moderato di rime, preferisco le false rime alla giusta distanza, ma sicuramente non mi ostino ad eliminare una rima se ciò dovesse pregiudicare un significato a cui non voglio rinunciare.
Anche nel tuo caso la rima in sé per sé non mi infastidisce più di tanto, però intanto facevo questa considerazione: il verbo "girando" mi fa immaginare l'azione in uno spazio libero, mentre l'aggettivo "denso" mi suscita l'impressione contraria, ciò che è denso fa attrito, impedimento, contrasto; poi istante mi sembra limitativo, dopo smettono di girare?
So che sono osservazioni terra terra stando al significato letterale delle parole, però ho avvertito queste sensazioni.
Ma più che altro è il concentrato di allitterazioni che mi ha fatto sentire il "peso" di questo verso leggermente sbilanciato rispetto agli altri più lievi, prova a farci caso leggendolo:

girando in un istante denso

Comunque si tratta di inezie, giusto un perfezionismo maniacale [SM=g27827]

Un caro saluto anche da parte mia.





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