In bicicletta

In bicicletta all’ombra dei noci…
Correvi, non sapevi il futuro.
Che allegro il tuo canto, le voci
dei monelli! Che terso e puro

il cielo coi ghirigori dei rondoni!
Raggiante nella gloria del sole,
nel volo leggero delle canzoni,
coi silenzi imbevuti di parole.

Attraverso i tuoi occhi rivedo
i ciliegi, i frulli della capinera,
le liete promesse in cui non credo,
le stelle nel respiro della sera,

esili cirri, svelti sarmenti
nell’azzurro, limpidi orizzonti
di pianure spruzzate dai venti,
i contorni tremuli dei monti…

Ignoravi, ignoravo l’avvenire,
il lento supplizio della speranza
di chi non sa vivere né morire,
sepolto nell’ombra di una stanza.

✝✝✝✝✝✝

Riesco quasi a visualizzare quello che a tutti gli effetti è non solo un paesaggio fisico ma anche emotivo, dell'anima. Bellissima.

Grazie, amici. Sì, è un componimento bucolico e visivo, ma non attraverso i miei occhi.

Ciao

complimenti Macrino, veramente una bella poesia, un dipinto felice di un passato spensierato.
Gli ultimi quattro versi, altrettanto belli, invece descrivono un presente fatto di tristezza e disperazione.

Sì, Ylyl, è un'antitesi molto forte quella tra passato e presente.

Gran belle immagini, complimenti! Si sente tanto Pascoli.

Un paio di osservazioni: trovo che la bellezza della poesia sia nella freschezza delle immagini; quel "attraverso i tuoi occhi rivedo" non mi convince, si riferisce a un "tu" che non evoca, ma rende mediate immagini che secondo me sarebbero più efficaci se dirette.

In secondo luogo, credo che dovresti limarla per dare regolarità al metro al ritmo, la poesia lo merita senza dubbio!

Ciao :)