~ Shilke
00venerdì 2 ottobre 2015 09:27
Con tutto il risentimento
e la necessità d'essere una colomba
un libero professionista, pilota
delle nuvole e dei cataclismi temporaleschi
mi lascio sfuggire i limiti genetici
e mordo la dimensione del futuro
orologi circoncentrici fluttuano
in questo volo d'inverno dai fiocchi azzurri
e segnano tutte le ore del mio mondo
quel primo bacio sotto ai pini odorosi
l'ora più tediosa mai trascorsa
le attese che sono i miei ritardi
nel capire certe cose
sto generalizzando oppure indagando
la fenomenologia dell'esistenza
Le verità migliori son quelle buttate
per caso e per gioco come la scia
di un aquilone che sorride
con la faccia sporca di blu
Abbiamo scoperto il senso universale
ma lo abbiamo per sbaglio
sciolto nel caffè
e non siamo nemmeno sicuri
di dover chiedere scusa
(Bog)
00venerdì 9 ottobre 2015 12:33
Questa tua poesia la sento “dolorosa” specialmente nella prima parte; uno sguardo introspettivo in parte condivisibile.
Il finale è molto profondo, sarebbe interessante approfondirlo.
Complimenti