Donò per anni, il melo,
di frutti rossi e succosi
la casa della prateria,
ma giunse il tempo,
come per ogni cosa,
del riposo e l'albero,
ormai stanco, s'avvizzì.
Più non mise foglie,
verdi come gli smeraldi,
né fruttificò frutti preziosi.
E rimase lì, solitario,
coi rami come artigli
e la corteccia rugosa,
come un vecchio triste.
Un esile alberello,
allora spuntato,
lo scelse per sostegno:
vi s'intrecciò con rami e foglie
e visse il melo
con la più giovane pianta,
come un sapiente cura
il suo alunno amato...