Il Dannato
Sventolo,
bandiera stracciata in un turbine nero,
Tremano le candide ossa,
mentre il gelo m'assale e m'avvelena,
mentre suggo dal calice della mia eterna pena.
Rumino il cuore in frattaglie crudolente,
Maciullo le meningi con scheggia bianca di cranio,
Per poi cucire di nuovo tutto in un brandello,
E ricominciar da capo, di Prometeo incatenato il fardello.
E davanti agli occhi tutto il mondo,
I miei misfatti, le mie colpe, gli errori senza ritorno,
E mi domando, tra tutti i miei angeli ribelli,
Perché dovevo esser dannato per uno sguardo, un sorriso, una ciocca di capelli?