IO: CORPO O MENTE?

marilena c
00lunedì 9 febbraio 2004 03:46
IO, CORPO O MENTE?

Normalmente mi sembra di essere un corpo con una mente.
A volte invece mi sembra di essere una mente con un corpo.
Voi direte che dovrei decidermi finalmente a dare di me una definizione? Eh, cari miei, a voi forse sembrerà facile, ma non a me.
E poi c'è un altro problema che mi assilla e cioè quanto io possa comandare i miei pensieri e quanto invece loro siano indipendenti dalla mia volontà e io debba solo subirli, ascoltarli, prenderne nota.
Chi di voi sa aiutarmi in questo mio dubbio? Ma voi ne sapete quanto me: nulla.
Quando trasformo in parole i miei pensieri, la mia mente già sta lavorando per produrne altri. E io sono qui che parlo o sono là che penso?
Qualche volta vorrei non pensare, ma la mia mente lavora sempre per conto suo: non mi obbedisce. Neanche quando dormo. I miei pensieri cambiano solo nome e diventano sogni. Non mi lasciano in pace.
Il mio corpo? Obbedisce a me o alla mia mente? A quella mente che vive dentro di me, ma indipendente da me.
Sono una donna. Una donna normale. Normale mica tanto, perché il fatto di essere io e solo io già mi rende unica e poco, ma molto poco, normale.
Io avrei voluto essere diversa, diversa ma uguale, forse uguale ma migliore. La vita ha guidato la mia mente e la mia mente ha guidato me e io ora mi ritrovo qui con tutti i miei dubbi. Forse è meglio che pensi ad altro.
Ora vorrei pensare a qualcosa di veramente mio, a qualcosa che sia io a decidere quale debba essere. Mi viene in mente il libro che ho letto ieri.
Parlava dell'universo, di quell'universo che ha vissuto forse quindici miliardi di anni prima che apparissero i miei pensieri. Vi credete così importanti e non avete fatto nulla per quei quindici miliardi di anni. Dove aravate? Il mondo se n’è infischiato di voi ed ha avuto la sua evoluzione senza di voi.
Però mi dispiace che io non abbia avuto nessun potere su quell'evoluzione.
La mia volontà non serviva allora come non serve oggi.
Anche oggi tutto va avanti senza che possa farci niente.
Ieri ho letto quel libro e oggi me ne sono ricordata. Se ieri non ci fosse stato quel libro sul tavolo, oggi penserei ad altro.
Allora io non sono libera neanche di pensare a quello che voglio se, il fatto che un libro si trovi, per caso, su di un tavolo invece che negli scaffali della libreria dove dovrebbe essere, cambia il corso dei miei pensieri.
No, ho deciso non sono libera per niente. Io non sono né il mio corpo, né la mia mente: sono solo una spettatrice.
Sto alla finestra.

danzandosottolaluna
00lunedì 9 febbraio 2004 09:15

eh già...
è un continuo perdersi quello che credevi fosse il tuo orizzonte, un continuo ritrovarlo, poi, ma non lo stesso...
e ogni volta bisogna reinventarsi, se si ha un po' di coraggio...
e se lo trovi, non sarai quella di prima, è vero, ma il richiamo dei "segni" che hai addosso dell "altra te"....sono sempre pronti,lì, a sghignazzare...


( non ci fare caso, Marilena, ogni tanto qualche mio "segno", oltre a sghignazzare, punge forte,e oggi non lo sopporto...

sarà che col freddo si risvegliano fitte all'arto...amputato[SM=g27828] )

Un bacio[SM=x142886]

mimosa46
00lunedì 9 febbraio 2004 18:38


mi è piaciuto molto questo "quasi monologo" Marilena...

Mente e corpo sono nostri, di nome, di fatto invece, ataviche ragioni condizionano, dettami nati dall'educazione ricevuta, tabù, leggi, convenzioni non scritte.

Ogniuno crescendo, rinforza le sbarre alla propria prigione personale, sono tanti "vorrei ma non posso" e "potrei ma non voglio", oppure "voglio e posso, ma cosa dirà.....".

Nessuno è libero, anche se ci piace pensarlo.

Lucia [SM=x142909]
fiordineve
00lunedì 9 febbraio 2004 19:38

D'accordo, sta alla finestra a guardare il mondo che respira.
Sei solo corpo, in quel caso, inutile spettatrice della vita.

Se vuoi essere mente sappi che i pensieri ti comandano in misura uguale a quanto tu ti voglia far comandare.
Essi, a volte, come la fame, la sete, la frustrazione, sono irrazionali e indipendenti; ma nella maggior parte dei casi sei tu che li fai tornare a trovarti.
Se non avessi letto il libro... tu lo hai scelto, tu lo hai letto, tu ci rifletti.
Tu e nessun'altra.
Però sei tanto cara e questo mi piace di te, sei vera!
marilena c
00giovedì 12 febbraio 2004 00:49
spiegazione
Grazie dei vostri commenti e apprezzamenti.
Volevo precisare che questo scritto era una esercitazione fatta da me surante un corso di scrittura che ho seguito.
Il compito era:
Esercizio. Scrivere imitando DOSTOJEVSKIJ in "RICORDI DAL SOTTOSUOLO"

Il commento del professore:
COMMENTO: BUONO, VIVACE, APPASSIONATO NEI SOLILOQUI, INIZIO E FINE BUONI. MIGLIORE QUANDO PARLI COI TUOI PENSIERI. CADI NEI COMMENTI (i commenti non sono un obbligo, non devi teorizzare ma lasciarlo fare al lettore)

In seguito a questo commento ho tolto alcune frasi ove cercavo di "fare la morale".
Mi hanno spiegato che nella scrittura letteraria non si fanno teorie come si possono e si devono fare nella scrittura divulgativa.
ciao a tutti

fiordineve
00giovedì 12 febbraio 2004 01:37

Perchè devi imparare a scrivere le tue emozioni?
Lasciale libere di fluttuare dentro e poi che escano a colpire chi ti legge.[SM=x142909] [SM=x142887]
mimosa46
00giovedì 12 febbraio 2004 01:41


condivido con te fiorellino [SM=x142841]

Lucia [SM=x142909]
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