IL MIO AMICO

Pennabianca
00lunedì 12 febbraio 2024 15:42

Il mio amico, sempre, quando chiude gli occhi
non può dormire e forse, non può sognare.
È lui, dopo, a raccontarmi questo suo soffrire crudo
e a domandarmi, dopo ogni notte, come sono
inopportuni il suo corpo e la sua carnagione.
Il mio amico quando si guarda allo specchio
non si vede, spesso s’intristisce e si interroga
spesso deglutisce il buio trascorso e si immobilizza
dopo aver confuso il risveglio con la pazzia.
È sempre lui, dopo aver fatto l’amore vero,
che non sa spiegarmi il perché di quel silenzio
ignoto in fondo al petto, dentro ai muscoli,
o sulle punte delle mani ancora profumate e oscene.
Il mio amico si veste come me, si alza come me,
si pettina e si rade come me, come me poi
raccoglie sempre le lenzuola, come me si vergogna
della sua lingua, prima di pronunciare il cielo
alla finestra, ma diversamente da me, lui
ha il coraggio di chiedere il perdono per i suoi ricordi.


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